Economia

HSBC: l’Europa restera’ la “zona d’ombra” nel 2012

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New York – Il contesto attuale di incertezza politica ed economica rende molto difficile l’opera di valutazione della congiuntura.

Secondo Sebastian Paris-Horvitz, responsabile della strategia di investimento di HSBC Private Bank “la crisi del debito ma anche le tensioni in Medioriente resteranno al centro delle inquietidini, percio’ non siamo in grado di offrire una soluzione chiara”.

Durante una presentazione sulle prospettive economiche in Svizzera, l’analista ha osservato che l’anno appena iniziato potrebbe essere molto delicato per gli investitori a cerca di redditi alti. In particolare considerando i cambiamenti politici che si materializzeranno in Russia, Stati Uniti, Francia e Cina.

L’unica certezza a disposizione, sempre secondo HSBC e’ la zona euro, che attraversera’ una recessione nel primo trimestre e che sara’ “la principale zona d’ombra”.

Le speranze vengono, invece, dall’altra costa dell’Atlantico, “dove le buone notizie congiunturali semblano confermare una ripresa” economica.

Rimane da scoprire se la ripresa dei consumi in atto, cosi’ importante per la maggiore economia al mondo, riuscira’ a trainare con se’ il resto dell’economia mondiale o se invece, viceversa, i problemi europei mineranno la crescita globale.

La verita’ sta nel mezzo. Stando alle previsioni di Paris-Horvitz la crescita mondiale dovrebbe restare debole nel 2012, con i paesi in via di sviluppo che “continueranno a costituire una nota positiva, anche se l’incremento del Pil subira’ una frenata”.

In queste condizioni, il segreto e’ non giocare a fare gli eroi: “solo un portafoglio molto diversificato ha senso”. Con una preferenza per il cash e i mercati obbligazionari.

Una buona notizia in mezzo a tante nubi: “l’azionario e’ a buon mercato. Bisogna concentrarsi sulle societa’ che hanno le capacita’ di resistere alle turbolenze, sulle aziende attive nei settori in crescita (tecnologici, risorse naturali di base), che dispongono di bilanci solidi e che traggono beneficio da un’esposizione internazionale ampia”.

Per Nicolas Besson, responsabile degli investimenti obbligazionari in seno alla stessa banca inglese, “i titoli sovrani reputati sicuri – tedeschi, americani o inglesi, restano interessanti in questo periodo di crescita fiacca e di inflazione bassa”. Sul fronte societario, e’ preferibile puntare sui bond di imprese che possono contare su un “valore di mercato attraente”.