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HIGH TECH: QUANTI BUY PER CHI HA GUAI CONTABILI

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La sindrome Enron colpisce ancora. La bancarotta dell’ex gigante della distribuzione energetica Enron (ENRNQ – Pink Sheets) non e’ rimasta un caso isolato. Ora anche l’high tech e’ in pericolo. E mentre il ciclone degli scandali contabili continua, con la SEC pronta a introdurre maggiori principi di trasparenza dei bilanci, gli analisti non solo continuano a bucare le previsioni, ma sfornano carrellate di “Buy” e “Strong Buy” sui titoli sotto inchiesta.

Nel giro di pochi giorni, la scure di nuove accuse contabili si e’ abbattuta su colossi tecnologici del calibro di Ibm (IBM – Nyse), Computer Associates (CA – Nyse), Juniper Networks (JNPR – Nasdaq), Worldcom (WCOM – Nasdaq) e Nvidia (NVDA – Nasdaq). Titoli che fino a qualche mese prima avevano ricevuto il benestare delle banche d’affari. Diversi settori dell’high tech sono stati cosi’ colpiti, dal comparto software fino a quello di infrastrutture per tlc.

Settore: informatica
Ibm (IBM – Nyse) Il titolo del colosso high tech ha iniziato la sua fase ribassista il 15/2, giorno in cui un articolo del New York Times ha accusato la societa’ di aver adottato artifizi contabili per , gonfiare i profitti relativi al quarto trimestre.

Anche in quel caso gli analisti hanno dato il pieno appoggio al titolo, con Steve Weber, analista della banca d’affari SG Cowen, che ha ribattuto prontamente all’articolo del New York Times, affermando come Ibm fosse comunque un’ opportunita’ di acquisto .

Weber non e’ stato il solo a difendere a spada tratta Ibm. Il 5 febbraio la banca d’affari Salomon Smith Barney aveva emesso un “buy”, con un target sul prezzo a $130. Il 18 gennaio J.P. Morgan aveva reiterato una valutazione “buy” a $150. Lo stesso giorno, Banc of America aveva emesso un “buy” a $135. Il titolo quota attualmente $96.

Settore: software
Computer Associates (CA – Nyse) Il 20 febbraio il titolo ha ceduto piu’ del 17% del suo valore, arrivando a toccare il minimo delle ultime 52 settimane, sulla scia della notizia secondo cui il gruppo sarebbe nel mirino dell’Fbi per una presunta violazione della legge federale sulle pratiche contabili. Ma i rating positivi sul titolo non si contano.

Proprio il 19 febbraio, il giorno precedente al forte calo di Computer Associates, la banca d’affari Morgan Stanley aveva premiato il titolo con un “outperform” e con un target sul prezzo di $48. E anche in precedenza, nel pieno dello scandalo Enron, gli analisti avevano continuato imperterriti a esprimere fiducia su un titolo che negli ultimi giorni ha continuato il suo trend discendente.

L’8 gennaio Credit Suisse First Boston aveva emesso un “buy”, mentre SG Cowen aveva ribadito il 7 febbraio lo “strong buy” emesso il 23 gennaio. L’ottimismo degli analisti non si e’ fermato neanche davanti all’evidenza.

Dopo il forte ribasso del 20 febbraio, a sorpresa, la banca d’affari SoundView Technology ha reiterato su CA il giudizio di “strong buy’, con un target sul prezzo decisamente ambizioso, a quota $58. E questo nonostante la scure delle indagini contabili abbia colpito il titolo l’anno scorso quando, nel marzo 2000, alcuni dipendenti della societa’ sono stati messi sotto accusa dalla SEC. E nel frattempo il titolo quota circa $17.

Settore: infrastrutture per telecomunicazioni
Juniper Networks (JNPR – Nasdaq) Il 19 febbraio alcuni dipendenti e direttori del gruppo sono stati accusati di aver violato alcune leggi contabili. Nel periodo compreso tra il 12/4/2002 e il 7/6 /2001 gli imputati hanno dichiarato che la societa’ avrebbe raggiunto nel secondo trimestre dell’anno un fatturato di $330 milioni, contribuendo cosi’ con le loro stime a far salire le quotazioni del titolo fino a $69,50. Gli stessi direttori hanno poi venduto un ammontare di 747.463 azioni, capitalizzando $42,9 milioni. La trimestrale, rivelatasi deludente, ha poi portato Juniper a perdere piu’ del 46% del suo valore. Il titolo quota circa $9.

Ma anche in questo caso gli analisti non hanno risparmiato i “buy”. Proprio il 19/2, giorno in cui Juniper e’ stata chiamata in causa, la banca d’affari Needham ha emesso una revisione al rialzo sul titolo da “buy” a “strong buy”, pur riducendo il target sul prezzo da $24 a $19. E in precedenza, il 16 gennaio, Banc of America e Wells Fargo avevano premiato il titolo con un “buy”. La prima aveva fissato un target sul prezzo a quota $26, mentre Wells aveva stabilito un obiettivo a $21. E Wells Fargo ha poi snobbato le accuse contabili su Juniper, rinnovando il “buy” il 20 febbraio.

Settore: telecomunicazioni
Worldcom (WCOM – Nasdaq) La societa’ di telecomunicazioni ha ceduto pesantemente il 15/2, sulla scia di una notizia pubblicata dal quotidiano finanziario Wall Street Journal, secondo cui la societa’ avrebbe sospeso tre dipendenti per coprire un possibile scandalo contabile .

Nella settimana precedente le banche d’affari avevano espresso valutazioni molto positive sul titolo, a partire da AG Edwards, che il 6 febbraio aveva alzato il rating sul titolo da “hold” a “buy”, con un target sul prezzo a $9. L’8 febbraio e’ stata poi la volta della banca d’affari J.P. Morgan che ha premiato il titolo con una revisione al rialzo da “long-term buy” a “buy”, fissando un target sul prezzo a $12. Lo stesso giorno un giudizio positivo e’ stato emesso da Robertson Stephens, che ha premiato Worldom con uno “strong buy” , con un obiettivo di prezzo a $15. Worldcom e’ sui $7.

Settore: semiconduttori
Nvidia (NVDA – Nasdaq) I primi dubbi sulla situazione contabile della societa’ di chip si sono presentati il 15/2, quando il gruppo ha pubblicato il bilancio relativo al quarto trimestre del 2001, che ha messo in luce un incremento notevole degli utili e del fatturato. E proprio in quei giorni la Sec (ovvero la Consob americana) ha avviato un’indagine su Nvidia.

Anche in quel caso gli analisti hanno espresso dei giudizi risultati poi azzardati. Sempre in data 15/2, Thomas Weisel aveva reiterato la valutazione “buy” con un target sul prezzo di $90. Il giorno precedente, il 14/2, la banca d’affari Merrill Lynch aveva stabilito per Nvidia il rating di “near-term buy/ long-term strong Buy” a $85. In precedenza, il 6 febbraio, Prudential era intervenuta con un “buy” a $90. Il titolo oscilla attualmente sui $54-5.

Nell’ambiente delle banche d’affari, dunque, sembra dominare uno spirito rialzista. Gli analisti, nonostante siano stati messi sotto accusa dopo il caso Enron, avendo espresso ottimismo su una societa’ che dopo qualche settimana e’ crollata sotto il peso dei propri debiti, continuano a sfornare “buy” e “strong buy”.