Oltre ai futures, l’investitore che abbia intenzione di entrare nel settore energetico può farlo anche attraverso il mercato azionario, ovvero acquistando titoli di compagnie petrolifere quotate in Borsa che operano nel campo dell’esplorazione, della produzione e della negoziazione di petrolio, o in alternativa attraverso gli Exchange traded commodity (Etc), ovvero indici “sintetici”, che replicano passivamente la performance della materia prima o degli indici di materie prime a cui fanno riferimento.
Sono negoziati in Borsa come delle azioni, ampliando le opportunità d’investimento: gli ETC, infatti, consentono agli investitori di prendere posizione su di una singola materia prima, possibilità non contemplata con i fondi comuni ETF che, per ragioni di natura regolamentare, devono garantire un certo grado di diversificazione.
A differenza dei futures, per il cui accesso al mercato è necessario una società di intermediazione, l’accesso agli ETC è diretto. Gli ETC replicano la performance di una singola commodity o di indici di commodities, grazie all’investimento diretto da parte della società emittente nella materia prima fisica o in contratti derivati sulla medesima.
Tale strumento permette inoltre di rimanere costantemente allineato alle performance delle materie prime: a differenza di una posizione in future, gli ETC non comportano la necessità di riposizionarsi da un contratto future ad un altro e non comportano altre spese di intermediazione/sostituzione dei contratti derivati in scadenza in quanto tali attività sono incorporate nello strumento.
Gli Etc permettono inoltre di ottenere un’esposizione ad un rendimento assoluto (total return), che comprende tre diverse componenti: rendimento spot: (quello derivante dall’oscillazione del prezzo del future, rendimento legato al rolling (che può essere positivo o negativo): è il rendimento associato all’attività di sostituzione dei contratti future in scadenza che consente di mantenere la posizione sul sottostante.
Esso è negativo (riporto o contango) quando il contratto in scadenza ha un prezzo inferiore a quello successivo, mentre è positivo (deporto o backwardation) nel caso opposto; rendimento del collaterale, ovvero l’interesse che si ottiene dall’investimento del collaterale (l’acquisto di un future non richiede infatti alcun investimento se non il mantenimento di un margine che però è anch’esso remunerato).