
New York – Stati Uniti sotto pressione per la nomina di un candidato valido alla presidenza della Banca Mondiale, con i mercati emergenti che spingono con sempre più forza per rompere la consuetudine, che vede dal 1944 un americano a capo dell’istituto.
Rischiano di perdere la legittimità del ruolo se non riusciranno a presentare un candidato di alto calibro, con i mercati in via di sviluppo che invece avanzano nomi altamente qualificati per il compito, scrive in un articolo il Financial Times.
Nello specifico si parla di due nomi, che verranno proposti prima della scadenza di venerdì. Si tratta di Ngozi Okonjo-Iweala, attualmente ministro delle Finanze della Repubblica Federale della Nigeria, ma in precedenza (ottobre 2007 – luglio 2011) Managing Director della Banca Mondiale.
Tra gli altri Antonio Ocampo, ex ministro delle Finanze della Colombia, nella sua carriera ha assunto diverse posizioni di rilievo presso le Nazioni Unite.
“Si tratta di candidati tutt’altro che simbolici”, dichiara al Financial Times lo stesso Ocampo. “Dimostrazione che i mercati emergenti possono proporre nomi ottimali e credibili, equivalenti e forse meglio rispetto ai candidati Usa”.
Tra i nomi che gli Stati Uniti potrebbe proporre si parla di: Lawrence Summers (in precedenza Segretario al Tesoro), Susan Rice (Ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite) e Jeffrey Sachs (Direttore dell’Earth Institute presso la Columbia University).