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Guerra in Bosnia: catturato Ratko Mladic, il boia di Srebrenica

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New York – E’ tra gli artefici del massacro piu’ sanguinoso mai visto in Europa dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. La polizia serba e’ riuscita a individuarlo e catturarlo dopo 15 anni di latitanza, aprendo le porte all’ingresso nell’Unione Europea del paese appartenente all’ex blocco yugolsavo.

Un uomo di nome Milorad Komadic e’ stato arrestato dalle forze dell’ordine, ma all’inizio si sospettava solamente, non si aveva la certezza, si trattasse dell’ex leader serbo-bosniaco criminale di guerra Ratko Mladic. La notizia e’ stata data dal quotidiano croato Jutarnji List, ma dopo ore di tensione, sta effettivamente ottenendo conferme da altre fonti a Belgrado.

La cattura sarebbe avvenuta dopo la segnalazione dell’uomo da parte di qualcuno che ne avrebbe notato la somiglianza con Mladic. Il sito B92 ha ricevuto informazioni dalla polziia, secondo cui sarebbe stato effettuata una verifica del DNA dell’arrestato.

Il presidente serbo Tadic si e’ congratulato in conferenza stampa con la sicurezza nazionale che ha arrestato Ratko Mladic. “Oggi abbiamo arrestato Ratko Mladic, le procedure di estradizione sono in corso”. La tv serba e altri media hanno confermato che si tratta di Mladic, il quale sarebbe stato arrestato nella città serba di Lazarevo.

Intanto la Commissione Ue ha osservato che la notizia conferma la volonta’ della Serbia di fare passi in avanti sul cammino dell’adesione all’Ue. “Tutto fa ritenere che possa trattarsi davvero di Ratko Mladic, ma siano in attesa di una conferma”, ha detto una portavoce della Commissione.

“Se fosse vero, riteniamo che la Serbia abbia capito l’importanza di una riconciliazione con la sua storia e il suo ppolo e ha deciso di muovere concretamente nel suo cammino europeo”, ha aggiunto.

Il mancato arresto di Mladic, in fuga da 15 anni e ricercato per crimini di guerra dal Tribunale penale internazionale dell’Aja, e’ sempre stato considerato un pre-requisito per l’ingresso della Serbia nell’Unione Europea.

L’alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, ha chiesto che Mladic sia trasferito “senza indugio” all’Aja, dove ha sede il tribunale penale internazionale. Proprio oggi, la Ashton si trova in missione a Belgrado. L’arresto di Mladic e’ stato fissato come “conditio sine qua non” per l’adesione della Serbia all’Unione europea dal Consiglio dei 27.

Mladic – che si faceva soprannominare “Dio” – e’ ricercato dal Tribunale dell’Aja per essere processato per crimini di guerra e genocidio commessi durante la guerra nella ex Jugoslavia, nell’assedio di Sarajevo e nel massacro di Srebrenica. E’ stato generale nell’Armata Popolare di Jugoslavia e divenne comandante delle forze armate in Croazia e durante la guerra in Bosnia il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito della Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina. Ha 69 anni ed e’ latitante dal 1996. Nel 2008 era stato arrestato il suo alleato Radovan Karadzic, al momento sotto processo all’Aja.