Società

GUERRA DI CIFRE UE-TREMONTI SUI CONTI ITALIANI

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E’ più che mai guerra di cifre tra la commissione europea e il governo italiano sul futuro andamento dei nostri conti pubblici.

LE CRITICHE – L’incontro dell’Ecofin che si è svolto a Bruxelles fa riemergere le differenti visioni sui risultati della politica economica italiana. Per rispettare gli obiettivi del programma di stabilità (rimanere al di sotto del 3% nel rapporto deficit/Pil) e risanare così i conti pubblici, l’Italia dovrà ridurre la spesa con tagli «senza precedenti» o sarà costretta ad aumentare le tasse. È quanto ha affermato il commissario Ue per gli affari economici e monetari Pedro Solbes commentando l’aggiornamento del programma di stabilità italiano da lui stesso definito «ambizioso». «La parte maggiore del risanamento – ha detto Solbes nel corso della conferenza finale dell’Ecofin – è prevista per gli ultimi anni del programma e richiederebbe una riduzione della spesa primaria senza precedenti, a meno che il governo non sia pronto ad aumentare la pressione fiscale».

LA REPLICA – Le critiche evidentemente non sono condivise dai partner europei, visto che i ministri dell’Economia della Ue hanno approvato senza necessitá di discussione il programma di stabilitá dell’Italia replica il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti. «L’accettazione e l’approvazione, senza alcun commento o intervento, da parte dell’Ecofin – spiega – è ragione di particolare soddisfazione». Incalzato dai giornalisti che gli domandavano di spiegare il contenuto del giudizio espresso dall’Ecofin sull’Italia (sono stati formulati dubbi sul raggiungimento degli obiettivi di bilancio per il 2004 e il 2005), Tremonti ha risposto che «il debito pubblico lo gestiamo con la necessaria fermezza e il nostro programma è stato approvato senza discussione».

SITUAZIONE MIGLIORE DEL PREVISTO NEL 2003 – “Per il 2003 – ha aggiunto Tremonti – la Commissione prevedeva un deficit del 2,6%. Nel nostro piano, a novembre, era il 2,5%. Non escludo che sia ancora meno e questo risultato influenzerà il 2004 e gli anni successivi”. A confronto con la posizione di altri Paesi, ha sottolineato il ministro dell’Economia, “ci sembra che la posizione del governo italiano sia in linea. I nostri numeri sono migliori dei numeri di altri Paesi”. Il debito pubblico, “in valore assoluto il terzo al mondo”, è una realtà, “parte della storia del nostro Paese”. “Bisogna gestirlo con fermezza”, ha detto Tremonti, ma “il nostro programma è stato approvato senza alcuna discussione, de plano, e questo è ragione di grande soddisfazione”.

Non preoccupano il ministro neppure i riferimenti ai “rischi” per i conti pubblici italiani inseriti nell’opinione sul programma di stabilità adottata oggi dall’Ecofin. Il documento indica che in caso di una congiuntura economica più debole delle attese il deficit italiano potrebbe superare il 3% del pil già nel 2004. La parola ’rischi’ – ha concluso Tremonti replicando a un giornalista – “è drammatica. Non corrisponde al senso tecnico e politico” della raccomandazione. “Basta confrontare il testo con quello degli altri Paesi o con quello che aveva l’Italia l’anno scorso o due anni fa”. “Si tratta di segnali di attenzione significativi, ne facciamo tesoro”.

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