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GUERRA A SADDAM: SPACCATURA POLITICA IN AMERICA

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Spaccatura politica senza precedenti in America sul tema della guerra contro Saddam, a cui le TV Usa hanno dato la scorsa notte grande rilievo.

Dopo l’attacco contro George Bush da parte dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore (che cerca di riguadagnare visibilita’ politica) il leader della maggioranza democratica al Senato Tom Daschle ha sparato ad alzo zero al Congresso contro la Casa Bianca, accusando Bush, con toni inusualmente infuriati, di usare la guerra per soli fini elettorali e per distrarre gli americani dalla crisi dell’ economia e dal crollo di Wall Street.

Daschle aveva già contestato alcune dichiarazioni del vice presidente Dick Cheney, che durante un incontro con gli elettori repubblicani aveva sostenuto che non votare per il candidato del partito del Presidente significava voltare le spalle al paese in un momento di grande incertezza.

Il leader democratico, un personaggio di solito dal basso profilo, ha esposto con concitazione la sua tesi nell’aula del Senato: “Abbiamo trovato un dischetto a Lafayette Park. Devono averlo perso a metà strada tra la Casa Bianca e qualche riunione del Partito Repubblicano. E l’ordine su quel dischetto è: ‘parlate della guerra’.”

“Non volevo crederci, anche se tutti i segnali indicavano il contrario. I sondaggisti, lo staff della Casa Bianca, il vice presidente Cheney. Ma io non volevo credere che si politicizzasse la guerra. Non pensavo che un Presidente, un’intera amministrazione sarebbero arrivati a tanto.

Ma il Presidente in persona ha dichiarato al Washington Post che i senatori democratici non sono interessati alla sicurezza nazionale. Gente che è stata in Vietnam, che ha combattuto nella seconda guerra mondiale. Questo è oltraggioso!”, ha detto Daschle.

“Il Presidente deve chiedere scusa a tutti i senatori democratici che sono veterani di Guerra – ha proseguito il leader della maggioranza democratica al Senato – e deve chiedere scusa al popolo americano. Questa storia deve finire, dobbiamo occuparci del nostro paese. I nostri padri fondatori si vergognerebbero di fronte allo spettacolo cui stiamo assistendo oggi. E chi è morto, lo ha fatto per qualcosa di meglio di questo.”