
Roma – Finora gli anarchico-insurrezionalisti italiani non hanno ucciso solo per caso». Antonio Manganelli spiega che la stagione del terrorismo potrebbe tornare in Italia. Il capo della polizia non usa mezzi termini, sottolinea la pericolosità di alcuni gruppi durante un’audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera .
E proprio durante l’audizione parla anche della Val Susa, degli scontri e degli arresti, descrivendo il territorio come «un bacino dell’antagonismo». Ma questa associazione viene respinta dal leader No Tav Alberto Perino. Che rilancia: «È da un pezzo che sperano che ci scappi il morto, noi facciamo i salti mortali perchè non succeda».
L’AUDIZIONE – Manganelli, insomma, rilancia il pericolo terrorismo interno. Per lui l’anarcoinsurrezionalismo, «è un fenomeno alimentato da persone che hanno imparato a strumentalizzare i movimenti, intervengono su tutti i temi con una capacità anche guerrigliera». E cercano di uccidere. «Lo hanno scritto loro e lo abbiamo intercettato noi», sottolinea Manganelli.
NO TAV – Dall’anarcoinsurrezionalismo alla Val Susa, per il capo della polizia il passo è breve. Anche perché, coinvolti nella lotta contro la Tav «un tempo c’erano personaggi di Prima Linea, oggi c’è una presenza stabile di esponenti di Autonomia operaia e degli anarchici». Ed è forse per questo che «in pochi anni il territorio è divenuto una sorta di espressione generale di “anti-sistema”». Ora che i lavori del cantiere si intensificheranno con gli espropri, ci si aspetta anche un aumento del dissenso.
LA REPLICA – Ma il leader del movimento non ci sta. «Stanno ripercorrendo le stesse cose che hanno fatto con le Brigate Rosse: stanno criminalizzando un movimento perchè non hanno alcun altro modo per batterlo. Questo sta creando un allarmismo ingiustificato perché noi siamo un movimento pacifico». Non ci sta a farsi etichettare «a differenza di tutti gli altri movimenti riusciamo a essere sulla breccia da 23 anni, siamo un movimento trasversale, tra noi ci sono persone di destra, di sinistra, della Lega, anarchici, comunisti».
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