Società

Greggio a $115: le conseguenze sulla crescita economica italiana

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ROMA – “Il piu’ alto prezzo del greggio, se perdurasse a 115 dollari al barile, puo’ comportare un minor livello del Pil italiano di circa lo 0,7% in due anni, a parita’ di altre condizioni. I rincari delle altre materie prime agiscono nella medesima direzione”. Lo ha detto il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, alla Commissione Bilancio della Camera parlando in audizione della strategia della Ue contro la crisi.

Continuando, Galli ha sottolineato che in Italia “si osservano segnali piu’ decisi di accelerazione” della ripresa economica, “anche se rimane ampio il divario di crescita con le altre nazioni”. Lo afferma il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli.

Tuttavia, osserva Galli, in questo scenario “si sono inseriti nuovi fattori di rischio”. Come “lo shock rappresentato dal rincaro delle materie prime ed in particolare del petrolio” che “rischia di rallentare sensibilmente la ripresa nei paesi avanzati”.