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GREENSPAN: POLITICA MONETARIA HA EFFETTO

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Rispondendo alle domande dei senatori della commissione Bancaria, il presidente della Federal Reserve Alan Greenspan ha sostenuto che i numerosi tagli ai tassi stanno iniziando ad avere i primi effetti positivi sull’economia USA, anche se questi non sono ancora visibili.

“La complessita’ della nostra economia e la maniera in cui la liquidita’ passa attraverso il sistema sono tali da creare differenze in cui la politica moneteria ha effetto”, ha detto Greenspan – ma alla fine sembra comunque avere effetto”.

Il numero uno della banca centrale ha aggiunto che l’evolversi della politica monetaria della Fed dipendera’ principalmente da come reagira’ l’economia nei prossimi mesi.

Per quanto riguarda la produttivita’ negli USA, Greenspan ha detto che non vede ancora nessun beneficio dopo il piano di riduzione fiscale – un taglio delle tasse di $1.350 milia miliardi – voluto dall’amministrazione Bush.

“Non e’ scontato che il taglio alle tasse, tutto sommato di entita’ modesta – ha detto il presidente della Fed – abbia un effetto sulla produttivita’”.

Greenspan ha infine sottolineato che la politica monetaria della Fed non piu’ in alcun modo controllare ne’ l’euforia ne’ il pessimismo dei mercati azionari.

Il numero uno della Fed ha mantenuto la cautela espressa la settimana scorsa alla Camera dei Rappresentanti sostenendo che l’economia americana non e’ ancora fuori pericolo e che ulteriori tagli ai tassi potrebbero arrivare.

L’intervento e’ stato sostanzialmente identico a quello presentato la scorsa settimana.

“Il periodo di crescita inferiore alla media non e’ ancora finito – aveva detto mercoledi’ scorso Greenspan – e i rischi che l’indebolimento economico possa essere superiore alle attese non sono ancora del tutto spariti, lasciando le porte aperte a un’ulteriore risposta di politica monetaria”.

Il presidente della banca centrale USA aveva poi sottolineato che nuove manovre dovranno tuttavia tenere presente la stabilita’ dei prezzi, e che fino ad ora le pressioni inflazionistiche sembrano rimanere sotto controllo.

“Dobbiamo tuttavia essere coscienti del fatto che le nostre azioni di politica monetaria quest’anno, insieme al piano di riduzione fiscale – aveva continuato Greenspan – potranno influire sempre di piu’ sull’attivita’ economica USA”.

Il numero uno della Fed aveva concluso con le previsioni sulla crescita economica, dicendo di attendersi un incremento tra il 3% e il 3,25% per il prossimo anno, in rialzo rispetto alle stime di un aumento tra 1,25% e 2% nel 2001. Inizialmente la Fed si attendeva una crescita tra il 2% e il 2,5% per l’anno in corso.

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