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GREENSPAN: LA STORIA NON E’ UNA GUIDA INFALLIBILE

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* Antonio Cesarano e’ il Responsabile Desk Market Research di MPS Finance.

Il discorso di Greenspan tenuto oggi a Francoforte nel corso dell’European Banking Congress ha sottolineato i rischi derivanti da un mancato rientro del deficit di partite correnti: minore preferenza attribuita agli asset in Dollari degli investitori internazionali o alternativamente un rialzo dei tassi di interesse Usa tale da mantenere inalterato l’appetibilità dei bond Usa.

Greenspan ha segnalato come la correlazione tra investimenti e risparmi domestici sia diminuita nell’ultimo decennio rispetto al valore registrato dal dopoguerra ad oggi (da 0,95 a meno di 0,8), il che evidenzia un allentamento generalizzato del classico legame tra investimenti e risparmi, acuendo il problema del deficit di partite correnti soprattutto per i Paesi con basso tasso di risparmio come gli Usa.

In merito al tema del finanziamento del deficit, Greenspan ha dichiarato che non si può fare affidamento solo sugli acquisti di Treasuries e Agencies bond da parte delle banche centrali, dal momento che esigenze di diversificazione di portafoglio potrebbero portare ad un certo punto ad un minor supporto da tale fonte di finanziamento. Inoltre emerge in modo evidente un problema di “inaccettabile concentrazione dei rischi”, essendo i Treasuries acquistati sostanzialmente da un gruppo ristretto di banche centrali.

Ma quando potrebbe verificarsi la diminuzione dell’appetibilità degli asset Usa? Greenspan ha dichiarato a tal proposito che nessuna risposta è convincente: “The inability to anticipate changes in supply and demand for a currency is at the root of the statistically robust finding that forecasting exchange rates has a success rate no better than that of forecasting the outcome of a coin toss”. (L’incapacita’ di anticipare i cambiamenti nella domanda e nell’offerta di una moneta e’ alla base del robusto risultato statistico che prevedere i tassi di cambio ha un indice di successo non migliore rispetto a quello di prevedere il risultato del lancio delle monete).

E’ innegabile però che occorre un recupero del tasso di risparmio negli Usa. A sua volta tale processo richiede il rientro del deficit di bilancio. Greenspan pertanto ha sottolineato che sono benvenute politiche finalizzate all’incremento del personal saving rate.

In tal caso, il riferimento implicito potrebbe essere alla manovra proposta da Bush di parziale privatizzazione della National Security attraverso la destinazione (su base volontaria) dei relativi fondi a personal accounts esenti gestiti da operatori selezionati.

Infine il capo della Fed ha sottolineato come in passato le forze di mercato sono state in grado di ripristinare nel tempo un bilancia dei pagamenti Usa sostenibile. Il capo della Fed però ha chiuso con una frase che suona da monito: History is not an infallible guide to the future.