Tutto questo “attivismo” del governo americano volto a sostenere la ripresa dell’economia con sussidi al mercato immobiliare, stimoli fiscali e nuove regolamentazioni, sta frenando la crescita della stessa congiuntura. Parola di Alan Greespan, ex numero uno della Federal Reserve.
In un articolo pubblicato nel sito di International Finance, Greenspan ha sottolineato che l’emissione di bond da parte del dipartimento al Tesoro Usa ha portato anche molte tra le società che beneficiano dei rating più bassi- a ricorrere all’emissione di obbligazioni.
Secondo l’ex timoniere della Banca centrale americana “i troppi interventi rischiano di rendere zoppicanti i mercati, invece di rafforzarli”. Di conseguenza, “qualsiasi azione volta a permettere all’economia di risanarsi da sola potrebbe riportare parte, o anche molto, di quella dinamica che ha caratterizzato il decennio pre-crisi, senza che si verifichino squilibri”.
La critica è reputata da molti originale, se si considera che gli stessi membri della Financial Crisis Inquiry Commission hanno puntato il dito contro l’incapacità di Greenspan di regolamentare i mercati dei mutui -quando presidente della Fed – la scintilla che ha scatenato la bolla immobiliare e che si è tradotta nella crisi finanziaria peggiore dai tempi della Grande Depressione.