C’é il rischio che altre banche e istituzioni finanziarie dovranno essere salvate dai governi, prima che la crisi del credito sarà superata. Lo sostiene l’ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, in un articolo pubblicato oggi sul Financial Times. E pensare che proprio Greenspan ha gran parte di responsabilita’ per la crisi attuale, essendo stato artefice della politica della iper-liquidita’ con i tassi d’interesse ai (nel 2004) ai livelli piu’ bassi dal Dopoguerra a oggi.
Ricordando i salvataggi di Northern Rock da parte del governo inglese e di Bear Stearns da parte di quello americano, Greenspan ritiene che “potrebbero esserci altre banche e istituzioni finanziarie che, sull’orlo del default, finiranno con l’essere salvate dai governi”.
Tuttavia l’ex governatore della banca centrale Usa avverte: un deciso intervento dei governi per contrastare l’attuale crisi finanziaria rischia di “arrecare più danni che benefici”, poiché innescando una spirale protezionistica e contraria al mercato, potrebbe spingere giù i prezzi dell’azionario a livello mondiale.
In particolare Greenspan guarda con preoccupazione alla possibilità che i governi, già pressati dall’inflazione, possano tentare di riaffermare il loro controllo sugli affari economici, spiegando che “se questo fenomeno diventerà molto esteso la globalizzazione potrebbe invertire rotta a un costo impressionante”. Greenspan quindi spiega che l’attuale crisi finirà soltanto quando i prezzi delle case negli Stati Uniti inizieranno a stabilizzarsi.