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Grecia, spread sale ancora: si teme stop definitivo agli aiuti

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Roma – Lo spread tra i titoli di Stato decennali greci e i bund tedeschi e’ salito di 20 punti base a 1.387 punti. I rendimenti sui titoli greci con scadenza a due anni avanzano di 58 punti base al 26,23%.

Pesa l’incertezza sulla concessione della tranche di giugno sui prestiti del Fmi.

La settimana scorsa il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha avvertito che l’Fmi potrebbe non concedere alla Grecia la prossima tranche di aiuti prevista il mese prossimo. Stando alle regole del fondo, infatti, le garanzie di rifinanziamnto devono essere messe in vigore per 12 mesi. Cio’ significa che la Grecia deve riuscire a convincere l’Fmi di poter rispettare gli impegni e rimediare al suo buco di bilancio nel giro di un anno senza problemi.

L’Fmi vuole che sia l’Ue ha intervenire e salvare la Grecia se quest’ultima non dovesse rispettare i requisiti richiesti. Come se non bastasse l’opposizione sta mettendo il bastone tra le ruote al governo di Atene.

L’idea che il debito della Grecia possa essere ristrutturato per via ordinaria e’ una “favola”, secondo Lorenzo Bino Smaghi. In un’intervista al Financial Times il membro dell’esecutivo della Bce ha sottollineato che “Guardando ai marcati finanziari – dice Bini Smaghi – notiamo che impazziscono ogni volta che si pronuncia la parola ‘ristrutturazione’, ‘ristutturazione soft’, il che vuol dire che, almeno in questa fase, cio’ non avverra’ per via ordinaria”. Bini Smaghi esclude anche una “rischedulazione” su base volontaria delle scadenze.

La Grecia ha ottenuto aiuti internazionali per 100 miliardi di euro, ma finora non e’ riuscita a rispettare gli impegni presi per ridurre il deficit e rischia un’insolvenza sui 327 miliardi di euro di debiti, pari al 150% del Pil. ”

La ristrutturazione del debito o l’uscita dall’euro – per Bini Smaghi – equivarrebbe alla pena di morte, che nell’Unione europea e’ stata abolita”. Se la Grecia “dovesse diventare insolvente, il sistema bancario greco collasserebbe. A quel punto servirebbe un’alta ricapitalizzazione, ma dove prenderemmo i soldi?”. Inoltre un default comporterebbe forti perdite sui bond governativi greci acquistati dalla Bce nel corso dell’anno scorso e l’impatto ricadrebbe sulle banche centrali europee, e dunque sui contribuenti.

Questa settimana i rappresentanti del Fmi e dell’Ue rilasceranno un rapporto sulla situazione della Grecia e sui suoi sforzi per riportare il defict sotto controllo. Secondo il FT i negoziati porteranno a un intervento senza precedenti sull’economia greca, in cambio di nuovi aiuti, incluso un coinvolgimento internazionale nella raccolta delle tasse e numerose privatizzazioni. Secondo Bini Smaghi i governi Ue e il Fmi dovranno assicurare ad Atene altri 30 miliardi di euro di aiuti.