Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato in calo su tutta la curva governativa e swap, con nuovo record raggiunto dai Cds a 5 anni su debito pubblico greco.
Ieri la Reuters ha riportato la dichiarazione di un ministro greco in un’intervista anonima al quotidiano tedesco Die Welt, secondo cui la ristrutturazione del debito greco è solo una questione di tempo.
In mattinata Stark, membro Bce, ha dichiarato che non è detto che per un paese in difficoltà la ristrutturazione possa risolvere i problemi, ma al contrario ne potrebbe aggiungere altri. Secondo Stark il programma di sostenibilità greco, se rispettato, è sufficiente ad evitare una ristrutturazione. Relativamente al tasso di riferimento della Bce, Stark ha dichiarato che è ad un livello ancora molto basso e molto accomodante, aggiungendo che anche se la Bce non ha un livello predeterminato dei tassi, per normalizzazione si intende un aumento graduale dei tassi.
Importante sarà oggi seguire l’asta sui bills a 3 mesi della Grecia per 1,25 Mld€. Negli Usa tassi di mercato in calo a fronte di listini azionari che hanno perso circa l’1%.
La notizia principe della giornata è arrivata dalla revisione dell’outlook sul debito Usa (da stabile a negativo) da parte dell’agenzia Standard & Poor’s. La ragione di tale decisione risiede nel timore che il congresso non riesca a raggiungere un accordo su un piano pluriennale di riduzione del deficit entro il 2013.
Il deficit ha raggiunto il 10,6% del Pil nel 2010, un livello che nell’ambito di altri paesi con massimo rating presenta valori simili solo in Uk (10,4%). S&P ha dichiarato che, nel caso in cui il citato compromesso non venga raggiunto, vi è una probabilità del 33% di taglio del rating entro i prossimi due anni. La stessa agenzia ha fatto riferimento anche ai costi stimati per la ricapitalizzazione ed il rilancio del comparto delle agenzie sui mutui, pari al 3,5% del Pil ossia circa 500Mld$. S&P infine ha esplicitamente fatto riferimento al fatto che buona parte degli altri paesi con rating massimo ha posto già in essere misure di risanamento dei conti, richiamando il caso di Uk, Francia e Germania.
La notizia ha comportato un calo dei tassi sul comparto a due e dieci anni mentre invece sono rimasti sostanzialmente invariati i tassi del comparto trentennale. La percezione effettiva del merito creditizio degli operatori è però meglio visibile se si confronta tassi governativi e tassi swap. In questo caso emerge come il comparto decennale governativo ha perso circa 3pb in asset swap.
Il tema dei conti pubblici sarà probabilmente un motivo sempre più al centro della discussione nel lungo percorso fino alle prossime elezioni presidenziali del novembre 2012. Il ministro delle finanze giapponese ha ribadito la fiducia nell’investimento in Treasury. Il primo punto sarà trovare un compromesso per l’innalzamento del tetto del debito.
Nel frattempo, sul fronte Fed, uno scenario più verosimile che sta emergendo in ordine alle possibili manovre post QE, potrebbe essere quello di completamento del piano e mantenimento del reinvestimento in Treasury dei flussi derivanti da interessi e titoli in scadenza.
Valute: euro in forte deprezzamento nella giornata di ieri in seguito ai timori riguardanti una possibile ristrutturazione del debito greco. Il cross ha rotto l’importante supporto in area 1,43 spingendosi fino a quota 1,4150, dove si è al momento arrestata la discesa. La notizia della revisione dell’outlook su debito Usa ha solo temporaneamente fatto deprezzare il dollaro. Verosimilmente gli operatori ritengono più immediato il potenziale impatto delle vicende sul debito greco. Nei prossimi giorni è probabile un proseguimento di questa fase volatile con possibilità che il cross si spinga fino in area 1,40 qualora il tema rischio sovrano dovesse rimane al centro dell’attenzione.
Ieri si è assistito ad un apprezzamento dello yen vs le principali valute dopo il riacutizzarsi del focus sui conti pubblici della Grecia e degli Usa che potrebbero avere dato luogo a chiusure di posizioni di carry trading. Verso euro il cross è calato fino al supporto 117, mentre verso dollaro il supporto si colloca presso area 82. Apprezzamento anche nei confronti delle valute ad alto rendimento come il dollaro australiano e neozelandese. In deprezzamento lo yuan cinese vs dollaro dopo che ieri aveva toccato i massimi da 17 anni.
Materie Prime: le tensioni sui mercati hanno favorito i preziosi con l’oro (+0,5%) che ha registrato un nuovo record poco al di sotto dei 1500$/oncia. Sui massimi da 31 anni l’argento (+0,9%) oltre i 43$/oncia.
In calo il petrolio con il Wti che ha perso oltre il 2% dopo che l’Arabia Saudita, principale esportatore al mondo, ha dichiarato che il mercato mondiale è ben rifornito e non occorre una produzione addizionale.
In calo anche il gas naturale (-1,6%).Giornata negativa pure per i metalli industriali guidati dal piombo (-4,5%).
Tra le agricole in evidenza grano (+4,1%) e mais (+1,3%), in calo il cacao (-3,5%).
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