Atene – Decine di migliaia di persone stanno manifestando in tutte le grandi città della Grecia per protestare contro le misure di austerità del governo ellenico. Gas lacrimogeni e bombe carta volano ad Atene, dove e’ in corso una sorta di guerriglia urbana.
Le manifestazioni, organizzate dai sindacati del paese nel giorno in cui è stato indetto lo sciopero generale, arrivano proprio mentre indiscrezioni di stampa fanno sapere che il pacchetto di tagli sarebbe già stato approvato dal premier Antonis Samaras e dovrebbe ora passare al vaglio dei tre leader dei partiti che sostengono il governo.
“Le nuove insopportabili e dolorose misure non devono passare, questa politica è senza sbocco e distrugge lo stato sociale”, ha detto alla stazione radio Real Fm, il Presidente dell’ Adedy, il sindacato che raggruppa i dipendenti statali, Costas Tsikrikas, riferendosi allo sciopero generale di oggi. Il leader di Syriza, il partito di sinistra radicale greco, i cui rappresentanti stanno partecipando alle manifestazioni, ha duramente attaccato il governo di Antonis Samaras.
“Ora – ha detto il leade del partito Tsipras – la parola passa alla società, visto che il governo di coalizione, guidato da Samaras, non è in grado di difendere gli interessi elementari della società greca, e in più ammette e controfirma le inumane misure che portano la società all’ olocausto. La Grecia non potrà essere trasformata in un enorme cimitero sociale”. Aleca Papariga il Segretario Generale del Partito Comunista di Grecia, ha come di consueto, attaccato l’ Unione europea, responsabile secondo lei delle sofferenze del popolo ellenico. “Il popolo greco – ha detto Papariga – deve capire che una Grecia svincolata dall’ Ue, può garantirsi il benessere sociale ed evitare il peggio”.
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