Economia

Grecia, Samaras: “Potremmo uscire dall’area euro”

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(WSI) Siena – Tassi di interesse: in area Euro le continue incertezze e l’attesa di nuovi sviluppi in Grecia hanno nuovamente portato in mattinata il tasso a due anni tedesco in negativo per la prima volta da settembre. In settimana sono infatti attese novità dal fronte Grecia, dove il Parlamento è chiamato a votare le nuove misure di austerità. Il voto è atteso non prima del prossimo mercoledì. Sul voto delle misure incombe però una possibile crisi politica che vede molti parlamentari minacciare di non votare se prima non si farà chiarezza sulla lista degli evasori. La lista compilata dall’ex ministro delle finanze francese Lagarde era scomparsa, ma poche settimane fa è ricomparsa e potrebbe contenere diversi nomi di esponenti politici.

I ministri finanziari e banchieri centrali del G20 riunitisi ieri in Messico (l’incontro terminerà oggi con la pubblicazione di un comunicato) sono stati concordi nel ritenere necessarie in area Euro riforme strutturali e consolidamento dei conti pubblici per ottenere la fiducia mercati. I ministri inoltre non vedono un rischio di ritardo nell’introduzione di Basilea 3 e si attendono l’adesione anche di Usa e Gran Bretagna.

In Germania, secondo un sondaggio, la popolazione è favorevole alla permanenza del paese in area Euro così come continua a sostenere la Merkel, ma la maggioranza è a favore di un cambiamento dell’attuale coalizione di governo. Secondo quanto riportato dal Wsj, dopo le indiscrezioni riportate dal quotidiano tedesco Die Welt, la Bce starebbe avviando dei controlli per verificare se le garanzie offerte dalle banche spagnole, tramite titoli di stato a breve, siano state trattate conformemente alle norme previste dall’istituto centrale. Sul fronte macro segnaliamo la revisione in leggero rialzo della seconda lettura del Pmi manifatturiero tedesco di ottobre che continua però a rimanere sotto area 50 per l’ottavo mese consecutivo.

La settimana si presenta ricca di importanti eventi, a cominciare dalle elezioni statunitensi e dalla riunione della Bce di giovedì. Si terrà inoltre un discorso della Merkel in Parlamento ed inizierà il congresso del partito popolare cinese. Sul fronte dell’offerta il prossimo giovedì è atteso il nuovo titolo a cinque anni spagnolo oltre che la riapertura di un 2015 e 2032.

Negli Usa listini in calo malgrado i buoni dati sul mercato del lavoro di ottobre. I nuovi occupati nel comparto non agricolo hanno superato le attese, portando la media mensile del 2012 in prossimità delle 160.000 unità. Il comparto costruzioni ha riportato nuove assunzioni ai massimi dallo scorso gennaio.

Inoltre è fortemente aumentata la forza lavoro, possibile sintomo quest’ultimo di percezione di miglioramento della dinamica occupazionale. Il dato si intreccia con le attese per l’esito elettorale di domani, alquanto incerto alla luce degli ultimi sondaggi, che segnalano anche la possibilità di diversità di colore politico tra camera e senato. L’incertezza elettorale, insieme anche all’analoga incertezza sul voto al parlamento greco sulle nuove misure di austerity, sono state probabilmente alla base di un diffuso atteggiamento incline alla maggiore prudenza, che si è tradotto in un calo soprattutto del comparto delle materie prime.

Valute: inizio di settimana con il cambio euro vs dollaro sotto area 1,28, ai minimi da settembre su timori legati principalmente alla Grecia, oltre all’incertezza dell’esito elettorale Usa. Il livello di supporto si colloca 1,275, mentre quello di resistenza 1,284- 1289. Lieve apprezzamento dello yen vs euro con il cross calato in prossimità del supporto 102,60. Il successivo si colloca presso 102. La resistenza più vicina passa da 104. Yuan cinese in lieve deprezzamento vs dollaro in attesa dell’inizio domani del 18° congresso del Partito Popolare Cinese per la nomina dei dirigenti del prossimo decennio.

Materie Prime: venerdì è stata una giornata piuttosto negativa per le commodity tranne poche eccezioni come ad esempio le coloniali che hanno chiuso in lieve rialzo. Marcato calo per i metalli preziosi con l’argento (-4,3%) a guidare il ribasso. L’oro è sceso ai minimi da fine agosto. Nonostante ciò gli investitori continuano a comprare oro fisico tramite Etf come testimoniato dal nuovo record dell’ammontare detenuto dagli Etf mondiali. Giornata particolarmente negativa anche per il petrolio con Brent e Wti che hanno perso oltre il 2%. Infine le vendite hanno interessato anche i metalli industriali. Secondo la Cftc, la scorsa settimana gli speculatori hanno ridotto fortemente le posizioni nette rialziste tramite future sulle materie prime nel loro complesso, portandole ai minimi da fine luglio.

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