(WSI) -Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti sul tratto a due anni e rimasti pressoché stabili sul tratto decennale, con lo spread 2-10 portatosi a 206 pb da 208. Le incertezze sulla situazione greca hanno continuato a penalizzare i paesi periferici che hanno visto un allargamento degli spread. Il differenziale sul decennale Grecia-Germania ieri ha toccato il massimo di 356 pb.
La situazione greca ha penalizzato anche i listini azionari che hanno chiuso la sessione in calo. Secondo quanto riportato da FT, non sarebbe stato ancora raggiunto l’accordo con la Cina per l’acquisto di circa la metà dei 55Mld€ di titoli governativi greci previsti in emissione nel 2010. In merito al Portogallo l’agenzia di rating Fitch, in seguito alla pubblicato dei dati sul deficit/Pil peggiori delle attese (9,3% nel 2009 e 8,3% nel 2010, dalle precedenti stime intorno all’8%) ha dichiarato che risulta più probabile una riduzione del rating. Ricordiamo che l’agenzia aveva assegnato al debito portoghese un outlook negativo. Il ministro delle finanze portoghese ha però chiesto che le agenzie di rating non abbassino i loro giudizi prima di valutare le misure proposte dal governo per correggere la situazione.
Il membro della Bce, Weber, ha dichiarato che l’Istituto nella prima metà dell’anno potrebbe adottare ulteriori misure per la riduzione della liquidità in circolazione. L’asta sul trentennale tedesco ha registrato una buona domanda, con un bid-to-cover superiore all’1%. Oggi in Italia saranno emessi Btp a 3 e 10 anni per 5,5-7,25 Mld€ e Cct 2016 per 1,5-2 Mld€. Inferiore alle attese è risultato il dato preliminare di gennaio sui prezzi al consumo tedeschi, scesi dello 0,6% m/m da +0,8% a causa soprattutto del calo dei beni non durevoli e dell’abbigliamento. Sul decennale la resistenza passa per 3,27% ed il supporto per 3,22%.
Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla scia del recupero del mercato azionario nelle ultime ore di contrattazione, grazie al venir meno di timori di un comunicato della Fed che lasciasse già presagire l’inversione di politica monetaria. Nel comunicato è stato infatti ribadito l’impegno (sempre condizionato all’ipotesi di bassa inflazione ed utilizzo degli impianti) a mantenere il tasso di riferimento ad un livello “eccezionalmente basso per un periodo esteso di tempo”. Dal comunicato è stato eliminato il riferimento ai segnali di miglioramento del settore immobiliare. I dati degli ultimi due mesi hanno infatti evidenziato un calo delle vendite più marcato delle attese a fronte di un incremento dei tempi medi di invenduto. E’ emerso inoltre il voto contrario di Hoenig, il quale proponeva invece di eliminare l’impegno al mantenimento di tassi contenuti. La Fed infine ha confermato l’intenzione di completare il piano di ben 1425Mld$ che prevede il riacquisto di titoli aventi sottostanti mutui alla fine del trimestre in corso.
Infine, durante l’atteso discorso sullo Stato dell’unione durato ben 75 minuti, il presidente Obama ha ammesso di aver commesso errori nel primo anno del suo mandato ribadendo però l’impegno a migliorare (“I don’t quit”). Il discorso è stato molto incentrato sul tema occupazionale e sul piano di incentivi alle imprese previsto per supportare a sua volta il mercato del lavoro. Lo stesso presidente ha difeso il piano da 787Mld$ sostenendo che il piano stesso aiuterà a creare o a non distruggere 1,5 milioni di posti di lavoro entro fine anno. Oggi l’attenzione sarà ancora sulle trimestrali tra cui quella di Motorola, Amazon e Microsoft.
Valute: il dollaro continua a permanere in prossimità del supporto a quota 1,40. La rottura di tale livello propone come supporto più solido l’area 1,38, in prossimità della quale si colloca il ritracciamento del 50% del movimento ribassista del Dollaro in atto da marzo 2009. Lo Yen si è deprezzato durante la notte in seguito al rimbalzo delle borse Usa ed asiatiche. Ieri si era assistito invece ad un’altra giornata di apprezzamento sulla scia delle tensioni durante la sessione europea. Verso Euro l’area di supporto si colloca in prossimità di 125, la resistenza più vicina a 127 con un livello più significativo a 128.
Materie Prime: altra giornata negativa per le commodity dell’indice GSCI guidate dal ribasso del gas naturale (-3,9%). In calo anche il Wti (-1,4%). Male i metalli industriali guidati dallo zinco (-3,6%), ed i preziosi guidati dall’argento (-2,5%). Tra gli agricoli in forte calo zucchero (-3,2%) e caffè (-3,4%).
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