Società

Grecia periodo grigio avra’ fine. Ripresa timida gia’ dal 2014-2017

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri è stata caratterizzata dall’attesa della riunione dell’eurogruppo, anche se già in mattinata era stato annunciato che i ministri non avrebbero parlato di fondi salva stati. La decisione sull’aumento della dotazione dei fondi Efsf/Esm è stata rimandata alla prossima riunione dell’Eurogruppo del 30 marzo.

I ministri hanno dato il via libera informale al secondo piano greco, che sarà poi formalizzato il 14 marzo dall’ “Euro working group”. Lo stesso giorno anche il Fmi deciderà la sua quota di partecipazione (il direttore Lagarde ha proposto un contributo di 28 Mld€).

Secondo un’analisi dell’Ue/Fmi lo scenario base per la Grecia, dopo il secondo paino di aiuti e dopo lo swap del debito, prevede un calo del debito al 116,5% del Pil nel 2020, sotto il 90% nel 2030, mentre l’economia si stabilizzerà nel 2013 e mostrerà una timida ripresa nel 2014-2017.

Sul caso Spagna i ministri hanno deciso di andare incontro alla richiesta del primo ministro Rajoy di un ammorbidimento dell’obiettivo di deficit. L’Ue aveva fissato per il 2012 un target al 4,4%, ma dopo che nel 2011 il deficit/Pil ha raggiunto l’8,5% Rajoy aveva annunciato per quest’anno un deficit al 5,8%. I ministri alla fine si sono accordati per un rapporto al 5,3%. Nel 2013 rimane l’obiettivo di deficit al 3% del Pil secondo gli accordi originali.

La sessione odierna si è aperta con borse in rialzo e con spread in calo. Il differenziale italiano si è portato sotto i 310 pb, mentre il tasso sul decennale resta sotto il 5%.

Sul fronte macro, il Pil italiano del quarto trimestre ha confermato il calo dello 0,7% t/t della prima lettura, con all’interno contributi negativi da tutti i comparti ad eccezione delle esportazioni nette.

Oggi è atteso l’incontro tra Merkel e Monti in cui molto probabilmente si tratterà del tema crescita ed occupazione in area Euro e di fondi salva stato.

Oggi l’Olanda emetterà un titolo 2015 fino a 3,5 Mld€, mentre Italia e Belgio offriranno titoli a breve termine per 15,2 Mld€.

Negli Usa listini azionari in lieve rialzo in una giornata caratterizzata da scarsi volumi. Gli operatori sono in attesa sia della pubblicazione di importanti dati macro tra cui le vendite al dettaglio di oggi, sia dell’esito degli stress test su un campione di 19 banche che la Fed pubblicherà il prossimo giovedì.

Ieri la stessa Fed ha reso noto i criteri con sui saranno effettuati i test: 1) tasso di disoccupazione al 13% a metà 2013; 2) calo dei mercati azionari del 50% rispetto ai valori del terzo trimestre 2011; 3) calo dei prezzi immobiliari del 20% entro la fine del 2013. Nel frattempo sui mercati azionari è continuata la divergenza tra Dow Jones Transportation (in calo) e Dow Jones Industrial (in rialzo), in atto dagli inizi di febbraio.

Oggi l’attenzione sarà anche sulla riunione della Fed da cui però non sono attese novità di rilievo. Dettagli più interessanti potrebbero arrivare in sede di pubblicazione delle minute, soprattutto con riferimento all’eventuale discussione su modalità di attuazione di un eventuale terzo piano di acquisto di asset. Il successivo meeting di aprile potrebbe offrire spunti più interessanti, in corrispondenza anche dell’aggiornamento delle stime su Pil, inflazione e disoccupazione.

Valute: giornata di apprezzamento per il cross euro/ dollaro che si è portato ieri sopra area 1,315 in attesa della riunione Fed in programma oggi. Il cross in mattinata ritorna ad essere debole nonostante la partenza positiva dei listini. Attendiamo qualche spunto questa sera con la riunione della Fed. Manteniamo i livelli di supporto e resistenza posti rispettivamente a 1,31 e 1,318/1,32.

Yen in deprezzamento contro euro a quota 108,5. Questa mattina la BoJ ha mantenuto inalterato il piano di QE, dopo l’aumento a sorpresa del mese scorso di 10000 Mld di yen. La banca ha deciso di aumentare il totale dei prestiti alle imprese di 2000Mld di yen per il supporto alla crescita. Il cross contro dollaro si porta a ridosso di area 83.

Materie Prime: inizio di settimana negativo per le principali materie prime penalizzate dalle attese di un rallentamento dell’economia cinese. Negativi gli energetici guidati dal forte calo delle quotazioni del gas naturale Usa (-2,4%) , ai minimi da 10 anni su attese di temperature miti negli Usa.

Negativi i preziosi con l’argento sceso di circa il 2% sotto quota 34 $/oncia. Misti gli industriali. In controtendenza gli agricoli (con alcune eccezioni come il caffè ed il cotone) con la quotazione del mais in rialzo di circa il 3% su timori sulla produzione argentina.

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