Roma – Il pacchetto di misure per salvare la Grecia non bastera’ a calmare i mercati e le turbolenze riprenderanno gia’ a settembre. Lo afferma in un’intervista alla ‘Sueddeutsche Zeitung’ Lars Feld, uno dei Cinque Saggi dell’economia tedesca e tra i consiglieri piu’ ascoltati di Angela Merkel.
L’economista spiega che “le turbolenze sui mercati finanziari non sono finite, con il nervosismo che riprendera’ in autunno. I dubbi dei mercati si riaffacceranno al piu’ tardi a settembre, per chiedere se gli aiuti alla Grecia sono sufficienti e se altri Paesi adottano una sufficiente disciplina fiscale”.
Feld aggiunge che “il pacchetto per la Grecia non basta a riportare il Paese in una situazione finanziaria stabile, bisogna arrivare ad un maggiore taglio del debito con una partecipazione piu’ forte dei creditori privati”. Riguardo al futuro dell’euro, l’esperto tedesco spiega di essere “preoccupato”, dal momento che la crisi del debito di alcuni Paesi si e’ trasformata in “una seria minaccia per il sistema monetario”.
Feld si mostra poi scettico sulle possibilita’ che Bruxelles riesca ad imporre una disciplina fiscale ai Paesi con un forte debito. “E’ quasi impossibile”, spiega, “poiche’ gia’ lo Stato tedesco ha difficolta’ a controllare le finanze dei suoi laender. Se Berlino non e’ in grado di mandare un commissario per i tagli a Brema e nella Saar, come puo’ riuscire Bruxelles a controllare le spese fatte a Lisbona ed Atene?”.
Feld boccia anche la proposta del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, di un ministro delle Finanze europeo, definita “un’idea superflua”, poiche’ “la politica finanziaria deve rimanere un fatto nazionale”. Negativo anche il giudizio su un’agenzia europea di rating, dal momento che “per i mercati finanziari risulterebbe poco credibile fin dall’inizio. Possiamo risparmiarcela”.
L’economista si mostra invece ottimista sulla crescita tedesca, che “continuera’, anche se a ritmo ridotto. Grazie al forte inizio nel primo trimestre, avremo a fine anno una crescita del 3,5%, ma nei prossimi trimestri rallentera’”.
Secondo l’Ocse il piano per salvare la Grecia avra’ successo solo se sara’ “impeccabile” e se le misure intraprese saranno “vigorose”. “Con stime prudenziali di crescita e tassi di interesse e se le riforme fiscali e strutturali sono pienamente attuate – sottolinea l’Ocse – il rapporto debito-Pil potrebbe toccare il suo massimo nel 2013 e scendere al di sotto del 60% del Pil nei prossimi due decenni”.
Nel rapporto si sottolinea anche come il piano annunciato a luglio “dovrebbe garantire tassi di interesse ragionevoli sul debito greco” e “dara’ il tempo necessario per attuare le riforme destinate ad aumentare la competitivita’ e le esportazioni”.
Quanto alle riforme varate da Atene nel corso dell’ultimo anno, secondo l’organizzazione di Parigi sono “notevoli” e hanno prodotto “tagli senza precedenti” del deficit pubblico. Ma l’Ocse invita il governo a portare avanti il piano di privatizzazioni per ridurre il debito.