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Grecia e Spagna: monta la rabbia contro le agenzie di rating

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ROMA – Grecia e Spagna unite contro Moody’s, l’agenzia di rating che ha rivisto al ribasso i rispettivi rating dei debiti sovrani dei due paesi, tra l’altro nel giro di qualche giorno.

Il 7 marzo è toccata ad Atene, che si è vista tagliare la valutazione di ben tre gradini a B1: una mossa che ha messo subito sotto pressione i bond dell’intera area euro. Immediata la reazione del ministro delle finanze greco, che lo stesso giorno ha affermato che il giudizio è stato completamente ingiustificato , e non in linea con una valutazione obiettiva e bilanciata delle condizioni in cui versa la Grecia.

Oggi il ministro ha tradotto la sua rabbia dalle parole e ai fatti, decidendo di inviare una lettera all’ Ue , nella quale definisce “imperdonabile” la riduzione del rating. Di fatto, il ministro delle finanze George Papacostantinou ha lanciato un appello perchè vengano adottati “urgenti” passi dall’Eurozona, per regolamentare l’attività delle agenzie di rating.

E anche la Spagna, vittima di oggi – il downgrade è stato sempre di Moody’s, pari a un gradino al livello “Aa2” – non ha mancato di manifestare il disappunto contro la decisione dell’istituto. Il ministro delle finanze Elena Salgado ha chiaramente detto di vedere le cose in “modo differente” rispetto a Moody’s. Quest’ultima guarda con scetticismo alla capacità di Madrid di riuscire a risanare i bilanci delle banche a un costo inferiore ai 20 miliardi di euro.

Moody’s avrebbe potuto risolvere i suoi dubbi sui costi effettivi della ristrutturazione delle banche “limitandosi semplicemente ad aspettare questo pomeriggio, quando la Banca della Spagna confermerà i fondi di cui le banche hanno bisogno”, ha detto Salgado.