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Grecia: dopo l’asta rimbalzano i titoli di stato. Nuove indiscrezioni su Fmi

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Roma – Il mercato dei titoli di stato greci reagisce positivamente ai risultati dell’asta odierna, ma anche alle indiscrezioni riportate dal quotidiano Kathimerini secondo cui l’FMI starebbe preparando un nuovo piano di aiuti.

I rialzi dei bond greci portano i rendimenti dei titoli di stato a due anni a registrare il calo più forte in una settimana. L’effetto è domino, in quanto anche i rendimenti dei titoli a due anni portoghesi scendono per la prima volta in quattro giorni. Il calo dei Bund accompagnato al rialzo dei mercati azionari indica poi che l’avversione al rischio si sta smorzando.

“La ragione che sta portando i titoli di stato greci a salire è l’indiscrezione secondo cui un pacchetto di salvataggio è comunque in arrivo – ha commentato Alessandro Giansanti, strategist senior dei tassi presso ING Groep NV di Amsterdam, in una intervista rilasciata a Bloomberg – Si tratta di una notizia temporanea che è positiva per la Grecia e anche per gli altri titoli dei paesi periferici. Ma, anche se avremo un rally di breve termine, il quadro non cambierà”.

Intanto i rendimenti dei titoli greci a due anni sono scesi di 53 punti base al 25,08%, dopo essere scesi fino a 95 punti base, al ritmo più alto dallo scorso 3 maggio. I rendimenti dei bond a 10 anni sono calati invece di 27 punti base al 15,44%. In flessione anche i rendimenti dei decennali spagnoli, che sono scesi di 3 punti base al 5,29%. Le prese di beneficio sui Bund hanno portato invece il rendimento relativo a salire di 3 punti base al 3,13%.

La Grecia ha collocato oggi sul mercato 1,62 miliardi di titoli di stato con scadenza a 26 settimane e con un rendimento al 4,88%, in rialzo di 8 punti base rispetto alla precedente asta di aprile, in cui il rendimento era al 4,80%. Il bid-to-cover è stato pari al 3,58% e molti sono stati gli investitori stranieri che si sono posizionati sui titoli.

Intervistata da Class Cnbc, Carla Tretto di Mts ha ribadito che al momento si smorzano le preoccupazioni sulla Grecia, almeno sul fronte dei titoli di stato. “C’è comunque molta confusione sulle dichiarazioni che vengono rilasciate. L’unica cosa certa è che le autorità sembrano d’accordo a fare di tutto per evitare la ristrutturazione, in quanto a perdere con questa misura non sarebbe solo la Grecia, ma anche ovviamente i creditori che detengono titoli di stato”.

Detto questo, i dati di Markit riportano che i cds sui titoli a cinque anni della Grecia indicano una probabilità del 71% che il paese cada in default.

Si continua a guardare con trepidazione al futuro del paese e rumor selvaggi prontamente smentiti rendono la situazione confusa e difficile da interpretare. Nelle prime ore della mattinata, erano arrivate voci su aiuti da 60 miliardi di euro; dopo qualche ora, la smentita ha smorzato le speranze su nuovi finanziamenti a favore del paese. Ora si parla di aiuti dall’Fmi.

Bini Smaghi ha intanto avvertito stamattina che una ristrutturazione del paese causerebbe un collasso totale in Grecia e sarebbe insostenibile per tutti. Spiegando comunque i cali dei tassi, Tretto sottolinea che questi sono dovuti anche al fatto che “oggi ci sono prese di beneficio sul Bund rispetto alla giornata di ieri, quando l’avversione al rischio aveva alimentato ai buy”.