Roma – Un eventuale nuovo piano di aiuti alla Grecia? “Se gli aiuti arrivassero, sarebbe come mettere un cerotto su una grande ferita”. Parla così, in una intervista al canale televisivo Class Cnbc, Thomas Meier, analista di Alterinvest.
Dello stesso avviso Tommaso Federici, gestore di Banca Ifigest, che guarda al probabile arrivo di nuovi finanziamenti a favore di Atene con un atteggiamento di malcelato scetticismo. “E’ da un anno almeno che il mercato sconta un default nei prossimi quattro-cinque anni – sottolinea – E’ molto difficle infatti che il paese rientri dal debito attraverso la vendita di asset e con una politica fiscale ancora più restrittiva di quella attuale. La Germania e gli altri paesi stanno semplicemente rimandando la questione della ristrutturazione, in modo che i mercati la digeriscano in modo più soft”.
Alessandro Capuano, managing Director IG Markets Italia – anche lui come gli altri intervistato da Class Cnbc- parla inoltre dell’incertezza dei mercati, che sanno benissimo che alla fine “la Grecia continua a essere ostaggio delle intenzioni di Germania e Bce”.
In questo contesto, cosa farà l’euro, che continua comunque a salire in queste ultime sessioni? “Il rapporto tra eur/usd potrà arrivare fino a quota $1,46, ma a quel punto dovrebbe ritracciare da tale soglia, per l’incremento della volatilità e l’incertezza del caso Grecia”, afferma Capuano. E riguardo ai mercati azionari? “Noi rimaniamo positivi soprattutto sull’equity Usa, e in una scelta tra l’equity e il mercato dei bond puntiamo sulla forza del primo”. Sul settore delle banche europee, poi, “al momento il rapporto tra gli utili e i livelli di patrimonializzazione non è ancora soddisfacente per gli investitori”.
Sul comparto è negativo anche Meier, che sottolinea che i titoli bancari “sono da evitare; i rialzi sono stati alimentati infatti dall’annuncio della Germania che si è detta favorevole ad aiutare la Grecia, ma i rischi sul paese ci sono e non investerei nel lungo termine”. In generale, invece, sull’azionario, “per giugno non mi aspetto una borsa molto positiva, anche se eventuali ribassi sono da comprare in un’ottica di lungo termine, in quanto alcuni titoli rimangono attraenti. I dati che arrivano dagli Stati Uniti indicano comunque che siamo in una fase di rallentamento economico”.
Tommaso Federici ricorda poi che l’indice italiano ha concluso il mese di maggio con un calo del 6%. E si tratta dell’indice che ha la maggiore componente bancaria in Europa.