(WSI) – Dopo le esternazioni del governatore della banca centrale inglese, King sulla necessità di smontare pezzo per pezzo le centrali nucleari bancarie internazionali troppo grandi per fallire, (separandone le attività tradizionali e commerciali da quelle esclusivamente speculative o di investimento) e le continue esternazioni del grande vecchio e saggio Volcker, anche il governatore della banca centrale francese Noyer, lancia l’allarme in due direzioni; una nei confronti del sistema finanziario e un’altra, nei confronti della centrale nucleare dei credit default swaps, vero e proprio centro di instabilità finanziaria mondiale.
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Vi siete mai chiesti perchè il governatore della banca centrale inglese, lancia un allarme di queste dimensioni, sottolineando che nulla è cambiato e che….
Stiamo parlando di mille miliardi di sterline già iniettati nel sistema, stiamo parlando del governatore di una banca che ha sommerso la propria nazione di liquidità, banca che ha praticamente azzerato i tassi e che ha dato vita alla più imponente operazione di “quantitative easing”, espansione quantitativa della moneta, fornendo liquidità direttamente al sistema finanziario in cambio di titoli o comprando direttamente sul mercato tutto ciò che il mercato rifiutava.
Sembra di essere tornati ai tempi non sospetti di questa crisi, quando alcune istituzioni, sussurravano l’uragano in arrivo e tutti guardavano ai cieli tersi infiniti.
Al di la delle frasi di circostanza del G20 sulla denuclearizzazione dei sistema di derivati non regolamentati, “over the counter” entro il 2012, Noyer ha messo in guardia da due fattori determinanti per il rischio sistemico derivato.
Già verso la fine di agosto, il primo campanello di allarme è stato suonato dalla banca centrale europea….
…..in relazione alla superconcentrazione di composti “chimici” in mano ad un piccolo numero di istituzioni finanziarie, con due terzi dei CDS, maneggiati da soli 10 controparti europee. In tutto il mondo, solo cinque grandi banche rappresentano da sole circa la metà del mercato mondiale, di cui due con sede in Europa e con JPMorgan detentrice di circa un terzo dell’intero potenziale nucleare americano.
Noyer ci dice che gli hedge fund, maneggiano solo il 10% di queste armi di distruzione di massa e che il livello della concentrazione è un fattore di alta vulnerabilità e rischio per la liquidità nei mercati.
Se a qualcuno sembrano esagerati termini come armi di distruzione di massa o centrali nucleari, consiglio di chiedersi per quale motivo, sono ormai in molti tra le principali istituzioni mondiali a cercare di calmierare un mercato totalmente fuori da qualsiasi radar politico o monetario. Non stiamo parlando di normali coperture o swaps su cambi o tassi, ma di vere e proprie assicurazioni spesso fondate sul nulla.
Noyer ha anche sottolineato in questi giorni che il sistema finanziario mondiale sta tornando a muoversi sul filo del rasoio, utilizzando molte delle strategie che hanno portato alla crisi, mentre la maggior parte degli effetti negativi sui bilanci deve ancora venire.
La natura interconessa di questi strumenti, ci dice che non solo il principali attori di questo mercato continuano a scambiarsi queste armi nucleari, ma …
Nella sostanza il rischio passa di mano velocemente e in maniera limitata sempre tra le stesse entità, quasi che qualcuno avesse acceso un candelotto di dinamite e continuasse a passarlo di mano in mano, velocemente, prima di una esplosione.
Il 2012 come data ultima per mettere mano a questo mercato, francamente è un’assurdità, al di la delle pressione delle lobbies finanziarie, inutile guardare cosa farà il dollaro, come ho detto più volte, il dollaro si muoverà di conseguenza al termometro dei credit default swaps!
Basta una piccola fuga radioattiva e la prossima onda della crisi finanziaria, resterà per sempre scolpita nelle pieghe della Storia.
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