Il motore di ricerca Internet americano Google sta studiando la possibilità di quotarsi in borsa negli Usa agli inizi del 2004. La società avrebbe contattato oltre una dozzina di banche d’affari all’inizio del mese per valutare le modalità di una quotazione.
Non sarebbe esclusa la possibilità di effettuare una vendita online all’asta delle sue azioni in una sorta di offerta pubblica di vendita (Opv) virtuale che valuterebbe la società dai 15 ai 25 miliardi di dollari.
È quanto scrive oggi il quotidiano britannico Financial Times (FT) attribuendo la notizia ad una «persona vicina» a Google. Il portavoce della società ha risposto con un «no comment» alle indiscrezioni del giornale economico. Il co-fondatore Sergey Brin ha detto che si stanno discutendo l’ipotesi e i suoi pro e contro tra soci, ma che non è ancora stata fissata una data.
GIA’ IN UTILE – Facendo il raffronto con altri collocamenti come quello di Apple nel 1980 o di Netscape nel 1995, le fonti fanno notare che questi riguardavano aziende che non generavano ancora utili al contrario di Google. Sebbene la compagnia non abbia fornito dati a riguardo, si ritiene che l’utile annuo sia attorno ai 150 milioni di dollari a fronte di ricavi pari a 500 milioni.
CONCORRENZA – La decisione di Google si inserirebbe in un mercato in piena effervescenza, con recenti mosse strategiche e acquisizioni da parte dei colossi Microsoft e Yahoo proprio nel delicato – e redditizio – mercato della ricerca.