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Goldman taglia stime crescita. Recessione Francia e Germania

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New York – Goldman Sachs taglia le stime sulla crescita economica mondiale per il 2011 e per il 2012, prevedendo inoltre una mini-recessione per Francia e Germania. Ad influenzare la decisione lo stallo in cui si trova l’economia europea e il crescente rischio di un forte rallentamento degli Stati Uniti.

Le stime sulla crescita economica mondiale sono state abbassate al 3,8% nel 2011 e al 3,5% per il 2012, rispetto ai precedenti +3,9% e +4,2%, secondo quanto si legge nel report stilato dagli economisti di Goldman, Jan Hatzius e Dominic Wilson.

“Il deterioramento della situazione economica e finanziaria dell’area europea ci ha portato a rivedere in netto ribasso le nostre stime sul Pil mondiale”, dicono gli economisti. “Nei prossimi trimestri ci aspettiamo anche una mini-recessione in Francia e in Germania, con un indebolimento maggiore delle economie della periferia”.

La crescita dell’Europa dovrebbe essere praticamente piatta nel 2012, appena +0,1%, rispetto al precedente +1,3%. Nel 2011 la variazione del Pil dovrebbe essere attorno +1,6%.

Hatzius e Wilson credono inoltre che, visto il crescente rischio finanziario, la Bce potrebbe intervenire nuovamente con nuovi stimoli monetari. Il deterioramento delle condizioni in Europa, aggiungono, è stato il fattore chiave che li ha portati a rivedere al ribasso anche le stime per gli Stati Uniti, con la probabilità di una recessione ora al 40%.

L’economia Usa dovrebbe crescere dell’1,7% nel 2011 e dell’1,4% nel 2012, rispetto al precedente +2% per il prossimo anno. Attesi anche qui nuovi interventi monetari. “Crediamo che verranno introdotti altri provvedimenti oltre alla già annunciata “Operation Twist”. Tuttavia questo potrebbe verificarsi non prima del secondo trimestre 2012″.

Riviste al ribasso anche le stime sul rapporto EUR/USD, precisamente a $1,38, $1,42 e $1,48 nei prossimi 3, 6 e 12 mesi. I precedenti numeri parlavano rispettivamente di $1,40, $1,45 e $1,50. “Vista la revisione delle stime sulla crescita globale, e in particolar modo dell’area europea, abbiamo deciso di rivedere al ribasso anche le previsioni riguardo al rapporto EUR/USD”.