New York – L’escalation della crisi dei debiti sovrani, con l’uscita della Grecia che non è più un tabù, sembra inarrestabile. Eppure una soluzione c’e’, e se ci fosse la volonta’ politica di metterla in atto, si potrebbe chiudere immediatamente questo brutto capitolo per il Vecchio Continente.
Jim O’Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management, propone una ricetta con tre ingredienti: l’Europa deve parlare con voce unica negli organi internazionali (un solo rappresentante al G7), ci deve essere un impegno a creare gli Eurobond e il fondo salva-stati (ESM) deve essere utilizzato per aiutare le malandate banche europee.
Certo piu’ facile a dirsi che farsi, soprattutto perche’ la Germania ha rigettato con forza l’introduzione degli Eurobond e come si e’ potuto vedere dall’evolversi della crisi, l’Europa ha dimostrato di essere un aggregato di Stati con interessi in comune, ma dove ancora prevale l’ottica nazionalistica. Difficile quindi attuare le riforme strutturali necessarie.
O’Neill ne e’ cosciente e si mostra tutt’altro che ottimista sulla capacita’ dell’Europa di trovare la coesione necessaria per voltare pagina. La soluzione c’e’ e da ultimo saranno i politici a dover decidere se si vuole un’Europa piu’ unita oppure il fallimento dell’intero progetto.