Le obbligazioni di General Motors sono ormai “spazzatura in tutto, tranne che nel nome”. Il giudizio è quello del Financial Times che dedica alla casa automobilistica americana parte della Lex Column di oggi. “Le agenzie di rating – scrive il quotidiano inglese – valutano ancora i bond Gm una o due tacche sopra il livello di ‘non investimento'”.
Tuttavia, Standard and Poor’s ha già annunciato una prossima possibile revisione del ranking assegnato alle obbligazioni di Detroit. E del resto, scrive ancora l’Ft, S&P come altre autorevoli agenzie di rating hanno tralasciato collassi come quello di Enron e di qualche altra compagnia. I bond Gm ammontano a 300 miliardi, pari al 7% circa dei 4.600 miliardi di dollari dell’intero mercato di obbligazioni emesse da società. Una retrocessione del giudizio potrebbe quindi causare “un vero shock”, perché il debito di General Motors si abbatterebbe sul mercato obbligazionario “con un tonfo distruttivo”.
Oltre che a General Motors, la Lex Column è dedicata in parte anche a Parmalat e alla sua possibile “rinascita” che però, spiega l’Ft, dipenderà soprattutto dall’esito dei procedimenti legali avviati da Bondi contro le banche.