(Teleborsa) – Rombano i motori di General Motors (GM), che si scaldano in attesa della nuova partenza sulla borsa americana dopo poco più di due anni dalla “squalifica” per una profonda crisi societaria. La casa automobilistica americana parte in pole position sul circuito del Nyse visto che potrebbe diventare la più grande IPO di tutti i tempi, con quasi 23 miliardi di dollari, sorpassando in curva anche quella della Agriculture Bank of China da 22,1 mld e quella di Visa da 19,7 mld. I ‘tecnici’ della casa di Detroit, il Tesoro e il sindacato americano dell’auto (United Auto Workers Union), per espugnare questo primato hanno deciso di vendere più azioni del previsto, circa il 30% in più, alla luce della forte richiesta dei sostenitori, pari a circa sei volte l’offerta. Al termine dell’operazione la quota in mano al Tesoro Usa passerebbe dall’attuale 61% al 26%. I colpi di scena non sono certo finiti: il prezzo di collocamento è stato fissato ieri a 33 dollari per azione dai 26-29 dollari previsti inizialmente, segnale del buono stato di salute dell’azienda. Nel prospetto presentato alla Sec il gruppo ha dichiarato che al 30 settembre del 2010 i ricavi sono passati da 57,47 a 98,71 miliardi di dollari mentre il risultato netto è positivo per 5 mld di dollari dal rosso di 3,78 mld del pari periodo 2009. “Mentre ci prepariamo a sbarcare sui mercati azionari, tutti noi della GM siamo entusiasti di questo traguardo storico”, ha dichiarato il Cfo Chris Liddell, aggiungendo che “ci stiamo dedicando alla creazione di valore per tutti i nostri stakeholder”. Il countdown è già iniziato, non resta che attendere il segnale di partenza ovvero l’opening bell.
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