Secondo il presidente della Federal Reserve di Dallas, Robert Mc Teer, le condizioni sono mature perche’ il tasso di inflazione USA, gia’ a livelli decisamente bassi, scenda ulteriormente. Aumentano quindi le preoccupazioni che l’economia a stelle e strisce possa precipitare in una spirale deflazionistica.
McTeer e’ uno dei due funzionari della banca centrale USA che la scorsa settimana si sono opposti alla decisione di lasciare i tassi di interesse invariati, favorendo invece un’ulteriore revisione al ribasso (l’altro e’ Edward Gramlich).
Secondo il n.1 della Fed di Dallas, la produttivita’ in forte crescita e la debolezza della domanda e del mercato del lavoro suggeriscono che l’inflazione si diriga al ribasso. Non e’ chiaro pero’ in che momento un calo dei prezzi al consumo, che e’ generalmente il benvenuto, possa tramutarsi in deflazione, un fenomeno decisamente pericoloso.
La deflazione impedisce alle societa’ di alzare i prezzi nel tentativo far crescere i profitti. Per i consumatori e’ un disincentivo a spendere, in quanto ci si aspetta che i prezzi scenderanno ulteriormente. Ne fa le spese la crescita economica: la spesa delle aziende e quella dei consumatori corrispondono infatti a oltre quattro quinti dell’attivita’ economica USA.