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Gli speculatori ci ripensano: ora credono meno nel rialzo del dollaro

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno continuato la fase calante su tutte le scadenze, in misura più marcata sul tratto a lungo. Ennesimo minino storico per il tasso decennale tedesco sotto soglia 2,40%. Venerdì si è assistito ad un contesto di allargamento degli spread sui titoli periferici con quello Italia-Germania salito a 148pb sul tratto decennale.

Allo stesso tempo le borse europee hanno messo a segno un ennesimo calo, tranne poche eccezioni come il Ftse100 inglese o lo Smi svizzero. Nel complesso l’andamento dei mercati evidenzia un proseguimento delle tensioni che danno luogo ad un “flight-to-quality” verso i titoli tedeschi. Gli acquisti verso tale stato sono anche favoriti dal fatto che il Pil tedesco del secondo trimestre è cresciuto al ritmo migliore dalla riunificazione, inducendo così gli operatori a vedere nella Germania il paese in cui rifugiarsi in periodi di tensioni.

Durante un’intervista a FT, il membro della Bce Stark ha dichiarato che le riforme fiscali intraprese dai paesi dell’area Euro hanno il beneficio di potere aumentare la crescita potenziale dell’area. Dal punto di vista macro, oggi è in programma il Cpi finale dell’area Euro di luglio che dovrebbe risultare in linea col preliminare.

Negli Usa i tassi di mercato sono scesi in modo marcato soprattutto sulla parte lunga. Il tasso decennale è calato ai minimi da 16 mesi in un contesto di ribasso contenuto delle borse Usa. Sul fronte macro venerdì sono stati annunciati importanti dati. La fiducia dei consumatori di agosto ha sorpreso al rialzo, però le vendite al dettaglio di luglio sono salite meno delle attese. Escludendo la componente benzina, auto e materiali edili, le vendite sono calate dello 0,1% m/m. Tale numero viene utilizzato per calcolare il Pil. In lieve rialzo i prezzi al consumo di luglio all’1,2% a/a dall’1,1%.

Quarto giorno consecutivo di ribasso per l’indice S&P500 guidato dai settori legati ai beni di consumo, IT, risorse base e finanziari. Dal punto di vista macro oggi sono in programma l’Empire manifatturiero, la fiducia dei costruttori di agosto ed il Tic report di giugno.

Questa notte ha deluso il Pil giapponese del secondo trimestre cresciuto molto meno delle attese (+0,4% annualizzato vs +2,3% previsto da Bloomberg). Su base trimestrale è cresciuto dello 0,1% ed è stato rivisto leggermente al ribasso quello del primo (+1,1% da 1,2% t/t). Il contributo positivo maggiore è giunto dalle esportazioni nette, apporto nullo dei consumi privati. Il dato segna anche lo storico sorpasso dell’economia cinese a scapito di quella giapponese, che diventa così la seconda economia al mondo dopo gli Usa. Negli ultimi tre trimestri, il Pil trimestrale cinese è stato superiore a quello giapponese per due volte (nel quarto 2009 e nel secondo 2010).

Valute: il dollaro torna a deprezzarsi vs euro durante la notte dopo aver toccato l’importante supporto collocato a 1,2735, livello di supporto creato a luglio. La rottura durante la settimana di tale valore, potrebbe dar luogo ad un movimento rapido fino al successivo collocato a 1,25. La resistenza più importante per la settimana si colloca a 1,30. Quella di breve in area 1,2870-1,29.

Secondo i dati del Cftc gli speculatori hanno ridotto di poco meno del 50% le scommesse verso un apprezzamento del dollaro la scorsa settimana, portandole ai livelli più bassi dallo scorso dicembre. Il cross dollaro/yen continua a collocarsi poco distante dal supporto importantissimo posto in area 84,70-85. La resistenza odierna passa da 86,40. L’euro/yen continua ad oscillare intorno ai 110, con la resistenza odierna collocata a 111,10, mentre il supporto passa da 109,20.

Materie Prime: giornata negativa per le principali materie prime. In calo gli energetici ad eccezione del gas naturale (+0,7%). Negativi anche i metalli industriali guidati dall’alluminio (-2,6%) che registra la peggiore performance giornaliera all’interno del GSCI. Intorno alla parità l’oro, in calo il grano (-1,5%). Il migliore del giorno è stato lo zucchero (+2,4%) su attese di aumento delle importazioni dalla Russia e dal Pakistan.

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