Gli investitori privati invitano la presidente Kirchner ad agire in buona fede e rispondere all
Oggi, gli investitori privati di paesi come l’Argentina, il Belgio, l’Italia e la Germania hanno unito le proprie forze per invitare il governo argentino a offrire una soluzione ragionevole alle controversie tuttora pendenti sul debito. Sono aumentate le richieste rivolte alla presidente argentina Kirchner di negoziare con i creditori che fanno resistenza (“holdout”). Ciò è successo nelle settimane che sono seguite alla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha negato il ricorso in appello dell’ingiunzione di un tribunale distrettuale che richiede che gli holdout siano pagati alla pari degli altri obbligazionisti. Migliaia di investitori – molti dei quali, a seguito della storica inadempienza del 2001, sono in attesa da oltre un decennio che il governo argentino offra loro una giusta resa sui loro investimenti – si stanno facendo avanti per esprimere il loro desiderio di raggiungere un accordo (vedi: È giunto il momento che l’Argentina parli ai suoi creditori). “Il governo argentino ha rubato i miei risparmi, che avevo investito in buona fede” ha detto Gianfranco Lucifora, un investitore italiano. “È chiaro che il paese ha la capacità di pagare il debito verso i pensionati come me; semplicemente si rifiuta di farlo. Il governo argentino ha presentato offerte ridicole, del tipo prendere o lasciare, dopo avere distrutto le pensioni e i risparmi individuali, nonché i fondi per l’università di tanti ragazzi. È una lotta pazzesca per me e per gli altri investitori italiani, ma nonostante la recalcitranza di Buenos Aires, non ci daremo per vinti.” “Rifiuto di considerare anche lontanamente l’ipotesi di accettare una perdita pari al 70% del valore dei miei investimenti in Argentina”, dice il belga Luc de Meester, che ha iniziato a investire nelle obbligazioni argentine 16 anni fa. “Quando ho acquistato queste obbligazioni, il governo argentino garantiva che tali titoli non avrebbero subito variazioni di valore. Nel frattempo non c’è mai stata un’offerta seria da parte del governo, neanche una volta, quindi dissento. Sarei felice di raggiungere un accordo decoroso dopo tutti questi anni di attesa.” “È una questione di dignità”, ha commentato Horacio Vázquez, un argentino la cui lotta per ricevere un giusto compenso è stata documentata sul quotidiano The Miami Herald. “Il governo ha incoraggiato i cittadini a investire i nostri risparmi di tutta una vita in obbligazioni di stato. Ma dopo aver investito nella crescita della nostra nazione, il governo non ha onorato i propri obblighi contrattuali, e noi siamo stati duramente colpiti. Ci siamo offerti di trattare col governo diverse volte, ma i funzionari di stato si sono sempre rifiutati di negoziare. Se la presidente Kirchner ripagasse il debito nei confronti dei creditori privati, si avvertirebbero benefici in tutta l’America del Sud, inclusa l’Argentina, grazie all’abbassamento dei tassi di credito.” Investendo i propri risparmi in Argentina, gli investitori privati di tutto il mondo si sono fidati della promessa del governo argentino di onorare i propri obblighi di pagamento. Nonostante la grossa ripresa economica (alimentata in parte da tali investimenti), i funzionari di stato non hanno ancora proposto un’offerta di pagamento equa. Migliaia di obbligazionisti privati continuano a esigere uno scambio equo che saldi il debito decennale dell’Argentina. Pubblicato dal Comitato Holdouts Bonds Repubblica Argentina (COHBRA), un’associazione italiana indipendente di obbligazionisti holdout. Il testo originale del presente annuncio, redatto nella lingua di partenza, è la versione ufficiale che fa fede. Le traduzioni sono offerte unicamente per comodità del lettore e devono rinviare al testo in lingua originale, che è l’unico giuridicamente valido.
Comitato Holdouts Bonds Repubblica Argentina (COHBRA)Gianfranco Lucifora, +39 346 3257222