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Giro di voti sull’Efsf. Mancano cinque stati all’appello

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri si è conclusa con tassi governativi tedeschi . Sui periferici ieri si è assistito ad un calo dei differenziali, ad eccezione di quello spagnolo rimasto pressoché stabile.

L’attenzione degli operatori nella prima parte della giornata di ieri era tutta focalizzata sul voto del Bundestag tedesco sul nuovo fondo Efsf. La votazione si è conclusa con 523 voti favorevoli, 85 contrari e 3 astenuti. Dei 523 voti a favore, 315 appartenevano alla coalizione di governo, evidenziando quindi come la coalizione abbia tenuto, sebbene con un margine ristretto di soli 4 voti in più rispetto al minimo necessario. Quindici esponenti della maggioranza hanno votato contro l’allargamento. Oggi il voto passerà al Bundesrat, il senato tedesco.

Ieri è giunto il voto favorevole anche di Cipro.

Oggi in Austria è atteso il voto finale sul fondo dopo che ieri la commissione finanza del Parlamento ha votato a favore, per poi seguire in tarda serata il voto in Estonia.

Di conseguenza i paesi che devono ancora approvare il nuovo Efsf sono Austria, Estonia, Malta, Olanda e Slovacchia.

Secondo quanto riportato da Bloomberg Malta e Olanda voteranno al prossima settimana, mentre in Slovacchia (probabile ultimo paese a votare) secondo quanto dichiarato dal primo ministro Radicova, il voto si terrà il 17 ottobre.

Intanto ieri il ministro delle finanze tedesco ha confermato la riunione dell’Eurogruppo del 13 ottobre in cui si discuterà dell’erogazione della sesta tranche da 8 Mld€ alla Grecia.

Ricordiamo che lunedì si terrà la riunione Ecofin in cui, secondo la Reuters che riporta indiscrezioni di un funzionario coinvolto nella preparazione della riunione, si discuterà di come aumentare la leva del fondo Efsf, in modo da incrementare il suo potenziale senza accrescere la partecipazione degli stati membri.

Intanto Roesler, capo del partito di coalizione Fdp, si è dichiarato contrario all’utilizzo della leva finanziaria per il fondo, richiedendo l’inserimento dell’ipotesi di default di uno stato nel fondo ESM che sostituirà l’attuale Efsf.

Il dato preliminare dell’inflazione dell’area di settembre, si è collocato al 3%, massimo da ottobre 2008.

Secondo quanto riportato dal Wsj, il Fmi starebbe studiando la possibilità di aumentare l’ammontare di fondi disponibili per erogazioni ad almeno 1300Mld$. Una delle ipotesi allo studio sarebbe anche quella di emettere bond.

Sul fronte macro segnaliamo il forte calo delle vendite al dettaglio tedesche di agosto, che hanno registrato il più forte calo da maggio 2007, penalizzate soprattutto dal comparto abbigliamento.

Oggi il primo ministro greco Papandreou incontrerà il presidente dell’Ue Van Rompuy e nel pomeriggio il presidente francese Sarkozy. L’attenzione sarà ancora una volta focalizzata sulle notizie provenienti dalla Grecia e su eventuali indiscrezioni relative alla missione della Troika ad Atene.

In Usa tassi di mercato in rialzo a fronte di una chiusura positiva dell’indice S&P500.

Sul fronte macro ieri è stato pubblicato il dato finale sul Pil del secondo trimestre che ha visto una revisione al rialzo all’1,3% t/t annualizzato dall’1% della seconda lettura e 0,4% del primo trimestre. Il rialzo è da imputare principalmente all’aumento dei contributi positivi di consumi privati ed esportazioni nette.

Da segnalare anche il dato sui sussidi alla disoccupazione, scesi sotto le 400.000 unità per la prima volta dalla prima settimana di agosto. Il calo è in parte da imputare ad aggiustamento stagionale del dato. Secondo un sondaggio riportato da Bloomberg in merito al piano di Operation Twist della Fed, il 78% degli intervistati non crede che riuscirà a migliorare fortemente il mercato del lavoro. Oggi sono attesi i dati su spesa e reddito personale di agosto.

Valute: in mattinata euro debole vs dollaro, con il cross che si riporta in area 1,35. Al momento sembra delinearsi un movimento del cambio all’interno del range 1,34 – 1,3650, in attesa di sviluppi della situazione greca in area euro.

Verso yen la moneta unica si porta sotto quota 104, nuovamente vicino ai minimi del decennio. Il ministro delle finanze giapponese ha dichiarato che verrà incrementata di 15.000 Mld di yen (pari a 196 Mld$) la dotazione del fondo di intervento per il cambio, estendendo il monitoraggio sul tasso di cambio fino a fine dicembre, in modo da contrastarne l’apprezzamento mediante eventuali acquisti di valuta estera. Dollaro/yen sempre in area 76.

Materie Prime: ieri giornata volatile per le commodity; le migliori performance all’interno dell’indice GSCI sono state registrate dallo zucchero (+4,6%) ed in generale da tutto il comparto agricolo. Negativi gli energetici (tranne il greggio Wti a +1,1%), quasi invariati i metalli industriali ad eccezione di rame e zinco che raggiungono i minimi da più di un anno.

Con riferimento allo zinco, un futuro recupero del prezzo potrebbe arrivare dall’annuncio dell’aumento della produzione nel 2012 in Giappone per far fronte al forte aumento della domanda degli industriali. Oro stabile intorno 1.630 $/oncia.

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