Società

Giovani, con famiglia e licenza media: riforma lavoro per loro

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ROMA (WSI) – Se le cose andranno come previsto e auspicato, il «pacchetto lavoro» varato ieri mattina dal consiglio dei ministri e forte di un miliardo e mezzo di euro, dovrebbe produrre 200 mila occupati, di cui 100 mila a tempo indeterminato e altrettanti sottoforma di accessi all’occupazione (stages, tirocini, contratti a termine e simili).

«Nello specifico – stando alla spiegazione dei provvedimenti che ha fatto lo stesso ministro del Lavoro Enrico Giovannini – gli 800 milioni di incentivi per l’assunzione di giovani disoccupati potrebbero produrre 100mila occupati, i 15 milioni per l’alternanza scuola-lavoro potrebbero attivare circa 10 mila studenti universitari, i 6 milioni per gli stage genereranno in tre anni 3 mila tirocinanti, con l’autoimprenditorialità altri 8-10mila soggetti saranno attivabili, con le no profit 5 mila, con i tirocini al Sud 80 mila. Complessivamente parliamo di 200mila soggetti attivabili, di cui 100mila a tempo indeterminato». Questi, almeno, sono gli obiettivi di questa prima mossa strategica sul fronte lavoro, perché una seconda è attesa non appena le istituzioni comunitarie avranno approvato le regole per i fondi strutturali 2014-2020. C’è poi all’orizzonte un obiettivo di più lunga gittata e cioè la riduzione strutturale del costo del lavoro della quale si potrà parlare in autunno con la legge di stabilità.

Incentivi

Lo sforzo maggiore del governo viene fatto sugli incentivi all’occupazione per i quali si stanzieranno 800 milioni (500 per il Sud e 300 per il resto del Paese). La misura si rivolge a giovani tra i 18 e i 29 anni che si trovino in almeno una delle seguenti condizioni: siano disoccupati da più di sei mesi, abbiano una o più persone a carico e abbiano solo la terza media. L’incentivo all’assunzione di un giovane consisterà in 650 euro al mese e verrà corrisposto per 18 mesi se si tratta di una nuova assunzione, oppure per 12 nel caso di trasformazione del contratto da precario a stabile. A questi incentivi si potrà accedere fino al 30 giugno 2015.

Sud

Una particolare attenzione è stata rivolta al Mezzogiorno, in considerazione del fatto che lì si trovano 1.250.000 giovani che non studiano e non lavorano e che la disoccupazione è di 15 punti superiore al resto d’Italia. Per questo andranno al Sud 80 milioni per l’autoimprenditorialità, altri 80 serviranno a progetti di recupero delle frange giovanili più problematiche, inoltre 168 milioni sono destinati a tirocini di giovani disoccupati con scarsa formazione e 167 milioni per il contrasto della povertà.

Stage

Il piano stage consta di 15 milioni ed è rivolto a 10 mila ragazzi. Nello specifico saranno disponibili 10,6 milioni per cofinanziare tirocini trimestrali per studenti universitari che riceveranno 200 euro al mese dal ministero dell’Istruzione e altrettanti dal datore di lavoro (7,6 dei 10 milioni disponibili derivano dal finanziamento ordinario delle Università, ma verranno ripristinati). Gli istituti professisonali potranno gestire autonomamente il 25% dell’orario scolastico per agevolare queste esperienze. Inoltre, un piano triennale di stage da destinare agli studenti del penultimo anno delle superiori è allo studio al ministero dell’Istruzione. Infine ci sarà un finanziamento quasi 2 milioni l’anno per tre anni che consentirà tirocini formativi nelle pubbliche amministrazioni.

Precari

Viene cambiata una norma della legge Fornero sul lavoro sulla flessibilità in entrata. In sostanza si agevola la continuità tra i contratti a termine, riducendola da 60-90 giorni a 10-20 (la durata dipende dalla lunghezza del contratto). Stretta sui contratti intermittenti: «In tre anni – ha spiegato Giovannini – i lavoratori con questi contratti potranno lavorare complessivamente per una quantità di giorni di poco superiore all’anno». Inoltre, ha detto il ministro, «i contratti aziendali in deroga alle leggi dovranno essere depositati alle Camere del lavoro per poter avere un monitoraggio». Una norma proibisce poi le dimissioni in bianco ed estende questa tutela ai precari. Viene infine ripristinata la condizione di disoccupato anche per coloro che, pur non avendo un lavoro, percepiscono comunque un reddito minimo.