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Giappone: Toshiba, Fujitsu e Nec si alleano

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Toshiba, Fujitsu e Nec sono in trattative per la creazione di una joint venture per la produzione di microprocessori da 32 nanometri, in modo da arginare la concorrenza dei rivali. Lo hanno annunciato ieri a Tokyo le tre aziende giapponesi.
I tre giganti dell’elettronica vogliono creare una joint venture per produrre su larga scala entro il 2010 i microchip che vengono utilizzati nelle televisioni a schermo piatto e in altri elettrodomestici ad alto contenuto tecnologico, con Toshiba che dovrebbe mantenere una quota di minoranza, ha scritto il quotidiano finanziario Nikkei. L’opzione della joint venture è stata presa in considerazione e discussa, ma non è stata presa alcuna decisione ufficiale al momento, hanno detto le aziende.
I produttori di microchip stanno gareggiando per abbassare i costi di produzione dei microprocessori ogni uno-due anni, secondo una tendenza che viene identificata come “legge di Moore”, dal nome di uno dei fondatori della casa produttrice statunitense Intel.
In passato, Toshiba, Nec e Sony hanno stretto un accordo per la produzione e lo sviluppo dei microprocessori da 45 nanometri. Secondo l’istituto di ricerca iSuppli, nel 2006 Toshiba è risultato il sesto produttore al mondo di processori in per quanto riguarda i ricavi, mentre Nec e Fujitsu si sono aggiudicate rispettivamente l’undicesima e la ventisettesima posizione.
Intanto STMicroelectronics ha ridotto a meno del 2 per cento le sue previsioni di crescita delle vendite per le industrie dei semiconduttori per il 2007, in calo rispetto alla previsione fatta in aprile, che oscillava tra il 4 e il 5 per cento di miglioramento. “Ora le aspettative sono che tutto il mercato dei semiconduttori crescerà al di sotto del 2 per cento”, ha detto ieri Carlo Bozotti, amministratore delegato della più grande società europea nel settore dei microchip nel corso di una conference call.
“Il primo e il secondo trimestre sono stati un po’ deludenti, al di sotto di quanto ci aspettavamo durante il quarto trimestre dell’anno scorso”, ha commentato Alain Dutheil, direttore generale delegato di Stm. Che poi ha aggiunto: “Siamo però convinti che possiamo fare meglio del mercato”.
Le previsioni di crescita sequenziale delle vendite tra il 2 e il 7 per cento per il terzo trimestre sono al di sotto delle attese degli analisti. “L’outlook del terzo trimestre è deludente, alla luce dei nuovi prodotti che sono sulla rampa di lancio per il secondo semestre”, ha spiegato Merrill Lynch in una nota. La banca d’affari Usa aggiunge che c’è un significativo rischio per la società se il calo del dollaro contro l’euro dovesse continuare. Ma, a dispetto della debolezza della valuta americana, STMicroelectronics ha detto di attendersi una crescita del gross margin nel terzo trimestre a circa il 35,5 per cento, dal 34,7 per cento del secondo trimestre. “Cresceremo in modo più forte nel quarto trimestre (rispetto al terzo). Prevediamo di migliorare la redditività per il resto dell’anno”, ha spiegato Carlo Bozotti, durante una intervista con Cnbc.
STMicroelectronics ha nel frattempo registrato un secondo trimestre in perdita contro gli utili dello stesso periodo di un anno fa, attribuendo la causa a oneri per 906 milioni di dollari legati a operazioni di ristrutturazione e di deprezzamento degli attivi. Il produttore italo-francese di microchip ha riportato una perdita netta nel periodo di 758 milioni di dollari, pari a 84 centesimi per azione, contro un utile di 168 milioni (18 centesimi per azione) di un anno fa. Il fatturato è sceso a 2,41 miliardi di dollari dai precedenti 2,49 miliardi, in ribasso del 3,1 per cento. In compenso il giro d’affari, rispetto al trimestre precedente, è cresciuto del 6,2 per cento.
Escludendo i 906 milioni di voci straordinarie, la società ha visto un utile netto adeguato in crescita nel secondo trimestre a 139 milioni, pari a 15 centesimi per azione, un livello, in linea con le attese degli analisti interpellati dall’agenzia Reuters. Sempre gli analisti prevedevano in media un fatturato che si sarebbe attestato nel periodo a 2,46 miliardi di dollari. Il gross margin di STMicroelecronics durante il secondo trimestre è passato al 34,7 per cento, contro il 35,4 per cento dello stesso periodo di un anno fa. La società prevede per il prossimo trimestre che il gross margin cresca a circa il 35,5 per cento, con uno scarto dell’un per cento.
d. r.