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Giappone: pericolo yen forte, crescita a rischio

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(WSI) – Ieri i listini azionari hanno chiuso la sessione in rialzo sulla scia di Wall Street ed in attesa dei risultati degli stress test di oggi.

Il Cebs ha confermato la pubblicazione dei risultati alle 18 ora italiana con una successiva conferenza stampa verso le 19. Dalle 18 in poi le singole banche interessate da stress test pubblicheranno i risultati o sul loro sito o sul sito della Banca centrale del paese.

Secondo alcune indiscrezioni riportate da Reuters, i risultati potrebbero essere pubblicati prima del previsto, ma non è stata presa alcuna decisione definitiva. Secondo il quotidiano El Pais, che cita fonti finanziarie, diverse tra le 18 casse di risparmio spagnole, comprese anche alcune di quelle già fuse, non avrebbero superato gli stress test.

Il presidente della Bce, Trichet, su Ft ha dichiarato che i paesi industrializzati devono agire subito per risanare le finanze pubbliche tagliando la spesa ed aumentando le tasse, criticando l’idea di sostenere l’economia durante la crisi attraverso la spesa pubblica.

Dal lato macro segnaliamo il rialzo degli indici Pmi manifatturiero e servizi preliminari di luglio, segnalando un’espansione dell’attività economica nei prossimi mesi. L’agenzia di rating Moody’s ha messo sotto osservazione il rating sul debito ungherese per un possibile downgrade.

Negli Usa i tassi di mercato sono risultati in forte rialzo sulla parte a lunga mentre il due anni continua a mantenersi su livelli minimi, in un contesto di marcato in rialzo per i listini azionari.

I buoni dati trimestrali pubblicati ieri, insieme ai dati sulle vendite di case esistenti migliori delle attese, hanno spinto l’S&P500 a chiudere in rialzo del 2,25%, trainato dai settori finanziario, materie prime ed industriali.

Ups e Caterpillar hanno infatti ieri riportato entrambi utili e ricavi in crescita e allo stesso tempo alzato l’outlook per il 2010. Denominatore comune di entrambi le società è stata la forte domanda proveniente in particolare dai paesi asiatici.

A mercati chiusi anche Microsoft ha comunicato ricavi in rialzo del 14% a 19 Mld$, il risultato migliore da circa 2 anni e mezzo, ma le quotazioni del titolo sono rimaste praticamente invariate in after-hour. Per oggi attese un nuovo flusso di trimestrali, tra cui Ford e McDonald’s.

Ieri il governatore della Fed Bernanke, in un’audizione presso la commissione servizi finanziari della camera, ha ribadito quando già detto nella giornata di mercoledì, aggiungendo che il governo americano dovrebbe estendere il piano di supporto fiscale implementato da Bush nel 2008 in quanto l’economia americana necessita ancora di misure di stimolo. Obama ha intanto firmato ieri notte la legge che prevede l’estensione dei sussidi alla disoccupazione che riguarda circa 2,5 Mln di americani.

Valute: il dollaro ha chiuso la sessione di ieri pressoché stabile verso euro, mentre in mattinata dopo il buon dato sull’indice Ifo tedesco il cross si è riportato sopra 1,29. La giornata odierna sarà caratterizzata dall’attesa per i risultati degli stress test. Risultati positivi potrebbero portare il cross sopra 1,30. Lo yen si è leggermente apprezzato verso euro, rimanendo comunque nel trading range 110,8-113,3. È’ rimasto invece pressoché stabile verso dollaro. Verso dollaro la resistenza si colloca in area 88. Un membro del governo nipponico ha evidenziato preoccupazioni in merito alla forza dello yen che potrebbe impattare negativamente sulle esportazioni e di conseguenza sulla crescita del paese.

Materie Prime: giornata di forti rialzi per tutte le componenti del GSCI, ad eccezione di cacao (-0,9%) e mais (-0,7%), su un ritorno della propensione al rischio da parte degli operatori. Il petrolio Wti (+3,6%) si riporta sopra quota 79 $/b, ai massimi da quattro settimane, favorito anche dalle notizie di una nuova tempesta tropicale che dovrebbe colpire il golfo del Messico nei prossimi giorni.

L’oro (+0,3%) si è riportato in prossima dei 1200 $/oncia. Tra gli agricoli da segnale il marcato rialzo dello zucchero (4,8%), salito ai massimi da marzo in seguito a problemi relativi ad una congestione delle spedizioni ai porti, a fronte di un aumento della domanda asiatica

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