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Giappone: Mosca annulla progetti energetici

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Allarme in Giappone per le notizie da Mosca secondo cui la Russia potrebbe annullare un altro progetto energetico congiunto a Sakhalin, la grande isola a Nord dell’arcipelago del Sol Levante. Martedì scorso, infatti, Tokyo già reagisce con preoccupazione e irritazione alla cancellazione del progetto per il gas naturale Sakhalin-2, cui partecipano le imprese nipponiche Mitsui e Mitsubishi. La notizia del possibile annullamento anche di Sakhalin-1 giunge mentre le due imprese stanno approntando un piano di emergenza pubblicato ieri dal quotidiano Yomiuri e riguardante la cessione di parte delle loro partecipazioni alla russa Gazprom. A Sakhalin-1 partecipano le imprese giapponesi Itochu e Marubeni. Ultimamente lo stesso premier designato Shinzo Abe avverte che questi passi di Mosca potrebbero avere conseguenze sull’intera gamma delle relazioni fra i due Paesi. Giappone e Russia non hanno mai firmato un trattato di pace dalla fine della seconda guerra mondiale, a causa di una serie di controversie territoriali aggravate di recente anche da un incidente di frontiera, né sembra che l’ascesa del nazionalista Abe sia per ora destinata ad aprire nuove prospettive di miglioramento. Intanto la ripresa del mercato immobiliare giapponese registra ieri una clamorosa conferma con la vendita di un palazzo di Tokyo per la cifra record di 200 miliardi di yen, pari a circa 1,4 miliardi di euro. E’ la cifra più elevata mai pagata per una singola proprietà urbana in Giappone e, secondo la stampa nipponica, viene sborsata dalla compagnia immobiliare Kk daVinci Advisors per il palazzo Pacific Century Group, nel centralissimo quartiere di affari di Marunouchi. Il palazzo era di proprietà dell’imprenditore di Hong Kong, Richard Li, un tycoon delle telecomunicazioni che ultimamente decide di uscire dal settore immobiliare. Finora la transazione primato riguardava un altro palazzo di Tokyo, che sempre la Kk daVinci Advisors acquista alcuni mesi fa dalla Morgan Stanley Real Estate per 143 miliardi di yen, ovvero un miliardo di euro. Tornando in Russia, diverse compagnie assicurative estere stanno considerando la possibilità di rilevare una quota del valore di 50 milioni di dollari nella russa Nasta. Lo scrive ieri il quotidiano russo Vedomosti, citando fonti anonime, secondo cui tra i gruppi interessati ci sarebbero l’italiana Generali Assicurazioni, la francese Axa, la tedesca Allianz e la svizzera Zurich Financial Services. Nasta, controllata dal magnate Mikhail Nikholaev, è il quattordicesimo gruppo assicurativo russo. Infine, il Pil russo cresce al ritmo del 6,7 per cento nei primi otto mesi dell’anno. Lo rende noto sempre ieri il ministero per lo Sviluppo economico.