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Giappone: Italia leader al Foodex 2007

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Oltre tremila metri quadrati di superficie ospiteranno a partire da oggi la trentaduesima Fiera Foodex Japan, il più importante appuntamento del settore alimentare dell’intera area asiatica. L’edizione 2006 viene visitata da oltre 95mila operatori professionali provenienti da numerosi Paesi asiatici e vede la presenza di circa 2.500 espositori. A inaugurare ufficialmente la kermesse di quest’anno saranno il ministro delle Politiche agricole e forestali, Paolo De Castro, assieme al presidente dell’Ice, Umberto Vattani. È la prima volta che la Jma (Japan Management Association) celebra l’apertura della Fiera con una cerimonia del taglio del nastro. Una grande soddisfazione per l’Italia, che rappresenta il secondo fornitore del Giappone se si prendono in considerazione le sedici categorie merceologiche più importanti del settore (vino, pasta, conserve, aceti, carni preparate, formaggi e caffè). Un mercato, quello dell’agroalimentare giapponese, dal valore di quasi 3 miliardi di dollari, di cui l’Italia detiene una quota superiore al 15 per cento. Per alcuni prodotti, l’agroalimentare made in Italy occupa delle posizioni di assoluta preminenza, come nel caso del prosciutto crudo con una quota di mercato del 83,6 per cento, dell’olio di oliva con il 58,8 per cento, della pasta con il 72,2 per cento e dei pomodori pelati con il 79,7 per cento. Nel complesso, la posizione del nostro Paese nel mercato giapponese per il settore agroalimentare raggiunge un valore che supera i 470 milioni di dollari. La collettiva italiana organizzata dall’Ice ospiterà oltre 200 aziende. Anche quest’anno, dunque, l’Italia si conferma il Paese più rappresentato nell’intera Fiera. La molteplicità dei prodotti, dai più tradizionali dell’agroalimenatre italiano (vino, olio, pasta, conserve e formaggi) alle proposte più innovative dei prodotti biologici e dei prodotti del catering, la varietà della provenienza geografica, nonché la diversa grandezza delle aziende partecipanti, costituiscono la fotografia più significativa del sistema agroalimentare italiano, che forma una delle principali voci della nostra economia.