ROMA (WSI) – Il Giappone esce, seppur zoppicante, dalla recessione. Nel quarto trimestre del 2014, il Pil giapponese ha segnato un rialzo, su base annua, del 2,2%, inferiore a quanto stimato dagli analisti (+3,7%). ll Pil nominale – senza tener conto degli aggiustamenti legati ai cambiamenti dei prezzi – è balzato del 4,5% rispetto al trimestre precedente. Ma il Pil reale è rimasto negativo per il terzo trimestre consecutivo.
“Il Giappone è uscito dalla recessione ma stimiamo una accelerazione modesta della crescita – ha avvertito Izumi Devalier, economista presso HSBC Holdings a Hong Kong, in un’intervista rilasciata alla televisione di Bloomberg. Il paese continua a essere dipendente dalle esportazioni, a fronte di investimenti e di consumi che, a livello nazionale, si confermano deboli.
Tra le sfide del premier Shinzo Abe, al fine di inaugurare una vera era di crescita per il Giappone dopo due decenni di stagnazione, figurano l’aumento dei salari e delle spese per consumi. Lo yen ha perso -28% nei confronti del dollaro da quando Abe è salito al potere nel dicembre del 2012, determinato a combattere il problema della deflazione con la politica che ha preso il suo nome, l’Abenomics.
Ma l’aumento delle tasse ha portato l’economia giapponese a crollare del 6,7% nei tre mesi successivi da aprile e a contrarsi -2,3% nel terzo trimestre.