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Giappone a rischio: potrebbe finire il contante già entro ottobre

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Tokyo – Il Giappone potrebbe finire presto a corto del contante necessario per finanziare le spese in bilancio, già entro ottobre. Lo stallo in parlamento sulla legge che rivede il finanziamento del deficit rischia di portare il paese al crollo. A dirlo è lo stesso ministro delle Finanze nipponico, Jun Azumi.

L’annuncio è una chiamata ai partiti di opposizione, di interrompere il freno sulla proposta di legge avanzata dal Partito Democratico in carica, o si rischiano conseguenze veramente gravi per l’intero sistema economico, in primo luogo tramite revisione del merito di credito da parte delle agenzie di rating.

“Non importa quale partito è in carica. Senza questa legge i bilanci del paese crolleranno”, ha detto Azumi. “Spero proprio che alla fine si riesca a raggiungere un accordo“.

Il budget del Giappone, per l’anno fiscale in corso, con inizio lo scorso aprile, ammonta a 90,3 trilioni di yen, circa $1,13 trilioni. La proposta di legge consentirebbe al paese di vendere 38,3 trilioni di bond, circa $480 miliardi, per finanziare il budget.

Entro la fine di settembre la spesa dovrebbe raggiungere i 43,9 trilioni di yen, circa $550 miliardi. “Assumendo che la legge non dovesse passare, il governo avrebbe a disposizione appena 46,1 trilioni di yen ($577 miliardi) fino a settembre”, ha detto il ministro. “Non sufficienti per arrivare alla fine di ottobre”.

Il Giappone ha il debito più grande al mondo, circa il doppio del Pil, che si aggira sui $5 trilioni.