Società

Gheddafi: l’Italia paga il prezzo del “servilismo” di Berlusconi

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Molti se lo ricorderanno: con l’obiettivo di fare affari con il dittatore piu’ longevo dell’Africa del Nord, il primo ministro italiano Silvio Berlusconi ha lasciato persino che Muammar Gheddafi montasse la sua tenda nel cuore di Roma.

In un articolo di Bloomberg si sottolinea che nel giugno del 2009 il presidente del Consiglio ha chiuso il maggiore parco della citta’ per consentire al colonnello libico e al suo entourage di guardie del corpo femminili di farvi visita e accamparsi nei pressi della Villa del 16esimo secolo Doria Pamphili. Un anno prima l’Italia aveva accettato di pagare alla sua ex colonia $5 miliardi di risarcimenti nell’arco di oltre 25 anni.

“Con il senno di poi, le manifestazioni di deferenza piu’ servili verso Gheddafi, potevano essere evitate”, ha detto in un’intervista telefonica a Bloomberg Franco Pavoncello, professore di politica alla John Cabot University di Roma. Berlusconi “ha preso una strada molto decisa, ha fatto piu’ sforzi di altri per cercare di essere legato da una stretta amicizia con Gheddafi. Ora non puo’ certo fare marcia indietro del tutto”.

La Libia ha investito in molte societa’ italiane, tra cui Fiat, UniCredit e la squadra di calcio della Juventus, tra le cui file peraltro milito’ il figlio di Muammar. Il colosso energetico Eni e’ presente nel paese nordafricano da mezzo secolo ormai, il che rende l’Italia dipendente dalla Libia per ben un quarto dei rifornimenti di petrolio nazionali.

Con il rapporto tra Gheddafi e Berlusconi che si e’ fatto sempre piu’ stretto, il premier ha costruito anche una rete economica, che ora e’ in crisi e sottolinea quale sia il prezzo da pagare se si fanno affari con regimi autocratici. “L’impatto sulle societa’ italiane sara’ negativo”, ha ammesso il ministro degli Esteri Franco Frattini oggi. Le aziende rischiano di perdere 4 miliardi di euro in progetti di infrastrutture in Libia.

Bloomberg sottolinea pure che nel meeting del G8 a L’Aquila nel 2009, Berlusconi cambio’ all’ultimo momento i posti a tavola alla cena di gala, mettendo Gheddafi alla sua sinistra e il presidente americano Barack Obama alla sua destra, forzando una stretta di mano tra i due. Ecco il paragrafo in inglese:

Seating Reshuffled

At a dinner at the 2009 Group of Eight summit in L’Aquila, Italy, Berlusconi reshuffled the seating arrangements to put Qaddafi to his left and President Barack Obama to his right, forcing a handshake between the two, according to an Italian official present at the event.