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Germania: Sciopero Ferrovie, danni per milioni

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Sarà il più grande sciopero delle ferrovie tedesche da quindici anni a questa parte. E proprio nel bel mezzo delle ferie estive. Ormai, salvo miracoli dell’ultim’ora, sembra in effetti inevitabile l’agitazione sindacale dei macchinisti prevista per oggi, dopo il fallimento di un’intesa con la Deutsche Bahn. Così oggi cinque milioni di pendolari e turisti dovranno fare i conti con ritardi e soppressioni di tratte. Secondo il principale costruttore di auto tedesco, Volkswagen, lo sciopero del trasporto merci causerà milioni di euro di danni.
Si studiano infatti delle strategie per ripiegare sul trasporto stradale. Il reparto logistica è in stato d’allarme ed è stato istituito un comitato anti-crisi. Anche la Porsche annuncia “enormi danni economici”.
Seri problemi in vista anche per il trasporto di prodotti chimici, nel caso in cui la tratta Koeln-Eiffelor venga bloccata. Il trasporto di prodotti chimici – spiega un portavoce della Logistiker Chemion, per motivi di sicurezza non possono essere trasferiti su strada.
Il sindacato dei macchinisti tedeschi (Gdl in sigla) chiede un contratto nazionale specifico per i manovratori di locomotive e un incremento del 31 per cento degli stipendi.
La Deutsche Bahn ha respinto seccamente tali richieste. Anche le ferrovie del Belgio (Sncb) si sono offerte di dare una mano, proponendo di impiegare macchinisti belgi per le tratte di collegamento tra i due Paesi, anzitutto per la tratta che unisce Bruxelles a Colonia. La Deutsche Bahn, comunque, ha spiegato il capo del personale Magret Suckale, vuole ricorrere alla magistratura, invocando la norma della legge tedesca che impone la “proporzionalità” dell’agitazione sindacale. Il timore, del resto, è che l’azienda si trovi a dover rimborsare migliaia di viaggiatori rimasti a terra per gli scioperi.
Dal canto suo, il sindacato ha promesso ampia informazione ai viaggiatori 24 prima dello sciopera, auspicando la loro “comprensione”.
Il braccio di ferro va avanti da settimane, la Deutsche Bahn ha già siglato un accordo con altri due sindacati dei ferrovieri (Transnet e Gdba), che prevede un incremento degli stipendi pari al 4,5 per cento e un versamento una tantum di 600 euro.
Un’intesa che però non piace al Gdl, il cui leader Schell ha chiesto anzi l’intervento del governo, principale azionista delle ferrovie. Per ora però l’esecutivo è rimasto prudente. Il ministro dei Trasporti, il socialdemocratico Wolfgang Tiefensee, si è limitato ad esortare le parti ad abbandonare “posizioni estreme” e a mostrarsi “pronti al compromesso”.
La protesta dura dei macchinisti giunge sullo sfondo della recente decisione del Governo di Angela Merkel, che ha deciso di avviare il processo di privatizzazione delle Ferrovie. Una misura non vista di buon occhio dai Laender, dai Comuni e da da parte del sindacato.