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Germania: il miracolo crescita sta per volgere al termine

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Roma – La Germania non prolungherà la fase di crescita “esplosiva” che ha caratterizzato il suo Pil dagli inizi del 2011 e non resterà immune alla fase di incertezza che persiste in Europa. Parola del bollettino mensile della Bundesbank, che afferma che, “probabilmente, la crescita rallenterà il passo”. Immediate le conseguenze sull’euro che, dopo aver superato la soglia a quota $1,43 nel corso della mattinata, ora torna a puntare verso il basso e scende a $1,4238.

Il tasso di crescita che ha caratterizzato l’economia tedesca nel corso del primo trimestre (+1,5% su base trimestrale) “sopravvaluta in modo considerevole la fase economica che stiamo vivendo”, afferma l’istituto con sede a Francoforte.

Certo, “il trend rialzista dell’economia tedesca potrà sostenere l’attività economica per un po’ di tempo”. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ad alcuni rischi che peseranno sulla crescita, tra cui l’inflazione che viaggia a ritmi più veloci. “Il contesto dei prezzi si è deteriorato in modo significativo” e allo stesso tempo la politica monetaria “è estremamente espansiva”, ha aggiunto la banca centrale tedesca.

Un altro rischio è quello di una crescita non sostenibile, dopo il boom che il Pil tedesco ha messo a segno nel 2010, pari a un tasso record del 3,6%. Certo, in Germania le aziende stanno aumentando i propri investimenti e anche le assunzioni per allinearsi al forte incremento delle esportazioni; inoltre, il tasso di disoccupazione al minimo degli ultimi 19 anni incoraggia la spesa dei consumatori.

Ma, “affinchè gli effetti che derivano dalla domanda interna si confermino stabili, è necessario operare in un contesto che sia libero dalle tensioni – continua la Bundesbank – E i rischi potenziali a tal proposito si accompagnano a uno scenario in cui l’economia sembra aver effettivamente diminuito il ritmo di espansione”.