Società

Generali, lotta al vertice. Ma il Leone stavolta si degna di rispondere

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Le richieste dell’Isvap per Generali sono “normali richieste di approfondimenti che riguardano l’attività operativa”. Questa la precisazione, in una nota, da parte della compagnia di assicurazioni triestina, in merito a indiscrezioni su una lettera da parte dell’Autorità di vigilanza. “La richiesta – si legge – va inquadrata nella corrente azione di vigilanza sul mercato da parte dell’Autorità. Un’eventuale strumentalizzazione della suddetta richiesta verrà valutata per l’assunzione di ogni conseguente iniziativa a tutela della Compagnia e a garanzia di una corretta informazione al mercato”.

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Da un noto sito basato a Roma:

Sull’ultimo Cda delle Generali di Trieste, in data 11 novembre (vedere articolo qui sotto) è calato un silenzio assordante (a parte questo stesso “pezzo” di Wall Street Italia che state leggendo). Nessuno osa parlare infatti della lettera che il presidente Cesare Geronzi è stato costretto a leggere ai consiglieri. Una missiva firmata da Giancarlo Giannini, presidente dell’authority sulle assicurazione (Isvap), che contiene un pesantissimo atto di accusa contro la gestione del colosso triestino.

Giannini ha anche preteso che la lettera venisse letta in consiglio affinché tutti si rendessero conto delle contestazioni avanzate. C’è un precedente inquietante: quando la Banca d’Italia costrinse Roberto Calvi, allora padrone dell’Ambrosiano, di informare i consiglieri sullo stato di dissesto della banca. Come mai il pio Giannini si è scagliato contro Geronzi e la coppia Perissinotto-Balbinot? E perchè Geronzi ha letto la lettera solo dopo tre ore di un consiglio senza particolari problemi che ha assistito al litigio furibondo tra lo stesso Geronzi e l’azionista Diego Della Valle? (…)

A Trieste il commento di corridoio e’ che la lettera di Giannini è solo un pretesto organizzato nei sacri palazzi romani per dare il benservito agli ultimi mohicani di Bernheim (nell’ordine: Nagel, Pagliaro, Perissinotto, Agrusti, Balbinot).

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Il fuoco cova sotto la cenere, dalle parti di Trieste. L’Isvap, ente di controllo delle assicurazioni presieduto da Giancarlo Giannini, ha inviato una lettera al colosso assicurativo del Leone segnalando una serie di pesanti “inadempienze gestionali”. E’ un attacco al presidente di Generali, Cesare Geronzi, oppure al management guidato dall’amministratore delegato Giovanni Perissinotto? E chi ha interesse a far uscire questa lettera, di cui nessuno conosce i dettagli? Inoltre, durante l’ultimo cda a Trieste svoltosi l’altro giorno, i partecipanti hanno assistito ad un aperto litigio tra Geronzi e l’azionista Diego Della Valle. Senza contare che in Assicurazioni Generali parecchie altre questioni calde e delicate sono ancora in sospeso, sulle quali i vertici dovranno presto prendere una decisione. Prima fra tutte il caso Kellner.

Come ha scritto giorni di recente il Corriere della Sera, dopo anni di gestazione la Consob ha emanato un regolamento, in vigore dal primo gennaio, sul “conflitto di interessi” (non si fa per Berlusconi ma in finanza si’). Il 23 settembre 2010 l’ amministratore delegato di Assicurazioni Generali, Giovanni Perissinotto, ha portato al comitato investimenti della compagnia la proposta di acquistare per 300 milioni di euro un certo numero di immobili situati nella Repubblica Ceca e offerti da Petr Kellner, azionista al 2% e consigliere del Leone.

Il comitato ha accettato il piano di comprare la sede di Praga delle Generali, mentre per gli altri edifici di meno certa convenienza si orienta al rinvio. E’ questo il nocciolo della lettera dell’Isvap sulle “inadempienze gestionali”? Quasi sicuramente. “L’ iniziativa dell’ oligarca boemo, legato al management, fa discutere: sembra dettata dall’ esigenza di rifinanziare il recente acquisto del suo pacchetto Generali” ha scritto il quotidiano di via Solferino dei “poteri forti”.

E inoltre: “I fautori del massimo rigore avrebbero certo da ridire. Chi ha usi di mondo aggiungerebbe che con Generali, Fonsai e altre compagnie sono state tentate e non di rado effettuate altre e anche più ingenti cessioni da parte di soci e affini. E infine ricorderebbe i conflitti in seno alle banche – Mediobanca, Intesa, Unicredit – quando fan credito ad azionisti importanti e addirittura partecipano alle loro società”. “Ora, sotto la presidenza di Cesare Geronzi, fiero oppositore di ogni rigorismo sulle parti correlate, le Generali stanno adattando a sé stesse il regolamento di massima della Consob”.

Pare evidente che la domanda che ci siamo fatti piu’ sopra sulla lettera dell’Isvap: “E’ un attacco al presidente di Generali, Cesare Geronzi, oppure al management guidato dall’amministratore delegato Giovanni Perissinotto?” ha gia’ una sua indiretta risposta.

Per saperne di piu’ chiediamo comunque ai nostri lettori “informati dei fatti” – qualora l’avessero – di inviarci la fatidica lettera dell’Isvap (che al momento non abbiamo) scrivendoci con l’intestazione [WSI LEAKS] a: [email protected]

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Il gruppo Generali ha chiuso i primi 9 mesi del 2010 con un utile di oltre 1,3 mld, in crescita del 46,8%. Il Leone di Triestre ha registrato anche il migliore terzo trimestre dall`inizio della crisi finanziaria, con un utile netto di 440 milioni (+12,7% su trimestre precedente), «nonostante l`andamento dei rami danni, che risentono dello sfavorevole contesto macroeconomico e di eventi naturali di notevole entità».

Il gruppo presieduto da Cesare Geronzi stima per il 2010 «salvo il verificarsi di eventi di carattere eccezionale, sia di carattere catastrofale che finanziario, una crescita dei margini operativi del gruppo e del risultato netto rispetto ai livelli del 2009». Nell`attuale contesto macroeconomico, per i rami danni si prevede un rafforzamento della crescita della raccolta, derivante oltre che dal buon andamento del business Non Auto e dalla ripresa del ramo Auto.

Tenuto conto dell`attuale scenario finanziario, nel settore vita si prevede una raccolta in crescita, sebbene con ritmi inferiori a quelli registrati nei primi mesi dell`anno, oltre che una tenuta della marginalità grazie in particolare alla politica di prodotto e di contenimento dei costi. Infine, la politica degli investimenti continuerà a basarsi su una prudente asset allocation focalizzata a consolidare la redditività corrente.

Si conferma l’elevata solidità patrimoniale del gruppo, guidato da Giovanni Perissinotto, che a fine periodo registra una crescita del patrimonio netto a 18,2 miliardi (+9,3% rispetto a fine 2009), con l’indice Solvency I che sale al 150% (da 142% a fine 2009).

Sul fronte della governance, deciso il rilancio della Fondazione Generali rafforzando il sostegno e la previsione della promozione di iniziative nelle attività di tipo sociale e assistenziale, nelle attività culturali e in quelle ambientali. Il gruppo ha precisato l’ambito degli interventi nel settore formativo ed é stata consolidata la possibilità di sostegni alla ricerca e all’analisi economica e finanziaria.

Il Presidente della Fondazione é il Presidente delle Generali, Cesare Geronzi. Il cda é composto, oltre che da Geronzi, da Raffaele Agrusti, Sergio Balbinot, Giovanni Perissinotto, Attilio Invernizzi, Angelo De Mattia. Istituito un Comitato Scientifico che avrà unruolo centrale nel perseguimento degli scopi della Fondazione che dovrà predisporre i programmi annuali di attività dell’ente, nonché promuovere e dirigere le iniziative.

Il Presidente Cesare Geronzi, si legge in una nota, ha manifestato la determinazione perché la Fondazione, pur nel rigoroso rispetto delle compatibilità di bilancio, svolga un ruolo di primo piano nel campo degli enti di utilità sociali e nella ricerca, rispondendo agli interessi aziendali e generali.