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GENERAL MOTORS: CROLLO AI MINIMI DI 60 ANNI

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In seguito all’annuncio di un calo delle vendite sul territorio europeo, il titolo del colosso dell’auto e’ scivolato ai minimi di quasi 60 anni, riportando una perdita giornaliera al momento pari al 12%. L’azione e’ arrivata a segnare un bottom intraday di $5.41, per un calo giornaliero pari al 21.7% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura. Era dal dicembre del 1950 che GM non trattava al di sotto della soglia dei $5.50.

Un banchiere di Wall Street, che ha preferito rimanere nell’anonimato, ha attribuito il calo giornaliero all’eliminazione delle restrizioni nelle operazioni di ‘short selling’ imposte nei giorni scorsi dalla Sec per frenare il calo dei titoli maggiormente esposti alla crisi del credito.

Negli ultimi nove mesi le vendite di General Motors in Europa sono diminuite dall’1.9% a 1.6 milioni di veicoli, la quota di mercato ha registrato un tonfo dal 9.3% ad appena lo 0.2%. Le vendite complessive di autoveicoli General Motors sul mercato statunitense a settembre hanno registrato una contrazione del 15,8% a 284.300 unità. Le vendite di automobili in particolare sono scese del 9,8% a 118.440 unità. La quota di mercato appannaggio della casa di Detroit è pari al 27%.

Alla base del trend negativo, oltre alla minaccia dell’inflazione, c’e la crisi del credito, che sta deteriorando continuamente la fiducia dei consumatori. “Siamo di fronte a difficolta’ economiche senza precedenti a causa della crisi globale” ha affermato Carl-Peter Forster, presidente di GM Europe.

Lo scorso martedi’ l’azienda aveva annunciato un taglio della produzione in Europa proprio a causa dei timori sul rallentamento dell’economia, nonostante i (pochi) segnali incoraggianti che continuano a giungere dall’area orientale del continente. Nel secondo trimestre fiscale l’azienda aveva riportato una perdita di $15.5 miliardi ed annunciato nuovi piani strategici che prevedevano il taglio dei costi per circa $10 miliardi.