Secondo alcune voci che si sono diffuse tra New York e Washington in ambienti del Congresso e della Casa Bianca il Ceo di JPMorgan Chase Jamie Dimon potrebbe sostituire il ministro del Tesoro Timothy Geithner. L’indiscrezione, che non trova comferme ne’ commenti negli ambienti del Treasury Department, e’ stata rilanciata dal New York Post.
Geithner e’ sotto accusa da mesi per non aver fatto assolutamente nulla di cio’ che veniva richiesto dal mercato nella fase di recupero post-collasso finanziario. Leggi e regolamenti – a parte i salvataggi di emergenza del sistema bancario – sono esattamente gli stessi di prima, i titoli tossici sono ancora li’, nulla e’ cambiato. La linea di Geithner (e il presidente Barack Obama che ha una visione diversa l’ha accettata supinamente) e’ stata: difesa degli interessi di potere del sistema bancario, indifferenza nei confronti di decine di milioni di consumatori, piccole imprese e famiglie, oberati da enormi debiti sulle carte di credito e mutui, con in piu’ il rubinetto dei nuovi prestiti assolutamente serrato.
Il ministro del Tesoro dell’Amministrazione Obama e’ sempre stato criticato, praticamente dal momento dell’incarico, per essere troppo vicino al sistema di potere di Wall Street, con legami eccessivamente stretti con le grandi banche e finanziarie Usa. Prima di essere Treasury Secretary Geithner era il responsabile della Federal Reserve Bank di New York, e sotto la sua responsabilita’ sono avvenuti il fallimento di Bear Stearns, di Lehman Brothers e il salvataggio di AIG nel 2008.
La possibile scelta del Ceo di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, non si vede come possa sanare i dubbi del mercato finanziario in merito alla eccessiva vicinanza ai poteri forti di Wall Street, trattandosi di un altro banchiere al vertice di una delle piu’ grandi banche commerciali degli Stati Uniti e del mondo.