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Gai Mattiolo: dopo bancarotta e arresto, pm chiede 4 anni

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ROMA (WSI) – Dall’alta moda alla bancarotta. Finisce male la vicenda che vede protagonista lo stilista romano Gai Mattiolo, arrestato il 5 dicembre del 2008, con il pm Luca Tescaroli che ha chiesto una condanna 4 anni e 4 mesi di pena. Ancora più pesante la richiesta per l’avvocato di fiducia Giancarlo Tabegna, per cui il sostituto procuratore ha proposto 4 anni ed 8 mesi.

L’udienza è stata rinviata a marzo e la sentenza dovrebbe arrivare il prossimo mese.

Per l’amministratore Franco Sciunnacche il pm Tescaroli ha chiesto 2 anni e 6 mesi; 1 anno e due mesi per Christian Goeccking ed Alain Jodry; assoluzione, invece, per Giada Mattiolo, Attilio Vaccari e Alessandro Nicolais.

Diversi imputati – stando a quanto ha reso noto in aula il pubblico ministero- hanno usufruito della prescrizione per il reato di bancarotta e di omessa dichiarazione, sempre in relazione all’attività della società ‘Gmh’.

Secondo Tescaroli Mattiolo Tabegna e Sciunnacche sarebbero responsabili di una bancarotta da oltre un milione e mezzo di euro, attuata mediante compensazione tra crediti e debiti.

La bancarotta distrattiva – si aggiunge – riguarda il contratto di licenza per lo sfruttamento commerciale dei marchi ‘Gai Mattiolo’ in Italia e all’estero, stipulato tra la ‘Gai Mattiolo sa’ e la ‘Gai Mattiolo spa’ il 3 gennaio 2002 per un valore di 5.013.275,53 euro rappresentato dalle royalties pagate e accantonate nelle contabilità dai licenziatari ad eccezione di quelle versate, a qualsiasi titolo, alla ‘Fashiontrend spa’ in liquidazione, a partire dal secondo semestre 2006.