
New York – La due giorni del G-8 si conclude con un accordo di ‘partenariato’ per un fondo di transizione ‘ad hoc’ per sostenere i paesi arabi coinvolti dalle ribellioni che negli ultimi mesi hanno scardinato i regimi e imboccato la strada della democrazia. L’intesa prevede lo stanziamento di un nuovo pacchetto di aiuti pari o anche superiori a $20 miliardi per lo sviluppo del sistema finanziario mirato a sostenere “la primavera araba”.
Il programma – studiato con l’obiettivo di alimentare l’onda di cambiamento che sta attraversando la regione araba, dal Nordafrica al Medioriente – sara’ finanziato con i soldi di Fmi, Banca Mondiale e Ue. I leader dei paesi piu’ potenti al mondo hanno dato l’annuncio al summit di due giorni in corso si svolgimento nel nord delal Francia. Gli aiuti favoriranno il processo di transizione, consentendo di avviare riforme democratiche ed economiche in quegli stati che hanno cacciato i ditattori autocratici, come Tunisia ed Egitto.
Per quanto riguarda la ripresa economica mondiale i leader del mondo hanno detto che “e’ diventata autosostenibile”. Il rafforzamento della cresxita aprira’ la strada alle riduzioni del debito di bilancio accumulato in seguito alla crisi finanziaria del 2008, la crisi piu’ grave dai tempi della Grande Depressione.
L’Europa ha promesso di combattere i suoi problemi fiscali con “determinazione”, mentre il presidente degli Stati Uniti ha assicurato una strategia di diminuzione del deficit “chiara e credibile” nel suo paese. Al Giappone e’ stato concesso di mettere da parte misure di risparmio almeno fino a quando la sua economia non si riprendera’ dallo shock subito a causa del terremoto e tsunami che hanno colpito la nazione mesi fa.
“La ripresa mondiale si sta rafforzando e sta diventando auto sostenibile”, dice una bozza del comunicato preparato dai leader del mondo nel summit di due giorni a Deauville che volgera’ oggi al termine. Senza fissare obiettivi ben precisi, i capi di stato hanno promesso che “resteranno focalizzati nel mettere a punto le misure necessarie per aumentare la sostenibilita’ delle finanze pubbliche”.
“I rischi al ribasso restano, e i disequilibri interni e interni fanno ancora preoccupare”, si legge nel draft. “I prezzi delle materie prime in un contesto di volatilita’ eccessiva presenta dei rischi sostanziali a una salutare ripresa”. I leader del G8 – Usa, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Canada e Russia – renderanno pubblico un ultimo comunicato ufficiale alla fine dell’incontro.
Al centro dei colloqui anche la questione calda della guerra in Libia, il presidente Obama ha fatto sapere che Usa e Francia uniranno le forze per “finire il lavoro” nel paese. Sarkozy ha dichiarato che “la Libia ha tutto il diritto di pretendere un futuro democratico”.
Nel comunicato finale che verra’ adottato dal G8 nella seconda giornata del summit gli Otto hanno dato il via ufficialmente a uno schema di azione nella forma di un ‘partenariato’ per un fondo di transizione ‘ad hoc’ per sostenere le immediate esigenze finanziarie di questi paesi. Il Fondo monetario internazionale ha gia’ annunciato di poter arrivare a uno stanziamento di 35 miliardi di dollari per l’iniziativa mentre e la Banca mondiale che si e’ gia’ detta pronta a sbloccare 6 miliardi di dollari di finanziamenti per l’Egitto e la Tunisia.
L’Unione europea sara’ la Bers a fornire il braccio operativo ma solo nel momento in cui la banca londinese riuscira’ a modificare il suo statuto allargando i prestiti anche a NordAfrica e Medio Oriente. La Bers si e’ gia’ detta comunque pronta a mettere in campo 3,5 miliardi di dollari nella regione. La Gran Bretagna poi e’ gia’ uscita allo scoperto e proprio oggi a Deauville ha annunciato uno stanziamento straordinario per 100 milioni di sterline, circa 130 milioni di euro, a sostegno delle riforme nei paesi arabi in transizione democratica.
Da parte loro gli Stati Uniti ridurranno il debito dell’Egitto di un miliardo di dollari, offriranno garanzie per un miliardo di dollari per facilitare il ritorno sui mercati del Paese e metteranno a disposizione 2 miliardi di dollari di garanzie per partnership pubblico-private nel Paese.
Tunisia ed Egitto hanno comunque gia’ avanzato le loro richieste all’Occidente: per il Cairo il sostegno si concretizza in 12 miliardi di dollari in entro il 2012, mentre per Tunisi la richiesta e’ di 25 miliardi in 5 anni.
La Costa d’Avorio intanto ha annunciato di aver bisogno di 15-20 miliardi di euro per i prossimi cinque anni. Il presidente ivoriano, Alassane Ouattara, ha detto alla radio francese Europe 1, ”Questa e’ la stima del mio programma”, ha detto il presidente che oggi sara’ al vertice insieme agli altri otto rappresentanti dei paesi africani.