I ministri delle Finanze del G7, che si incontreranno a Tokyo domani, vogliono sapere dagli Stati Uniti quali motivi abbiano dettato le “drammatiche” mosse di politica monetaria della Federal Reserve, ha detto una fonte italiana del G7. Il G7 discuterà anche del rischio che le misure di breve periodo attuate per calmare i mercati, tagli dei tassi di interesse o iniezioni di liquidità, possano avere conseguenze negative nel lungo periodo.
In un briefing svoltosi martedì in Italia, il cui contenuto era sotto embargo, il funzionario ha confermato che le prospettive dell’economia Usa saranno al centro delle discussioni del meeting G7. “C’è molta sete di informazione e conoscenza sull’andamento dell’economia Usa e sulle motivazioni dietro le mosse di politica monetaria della Fed che sono state abbastanza drammatiche”, ha detto la fonte. “E’ importante capire dove sono gli Stati Uniti e che cosa hanno intenzione di fare”, ha aggiunto.
In due settimane la Fed ha tagliato i tassi di interesse in due occasioni, per un totale di 125 punti base. Una questione su cui si interrogano i responsabili delle economie mondiali riguarda il timore che misure, quali l’immissione di liquidità, atte a far calare la pressione sui mercati, non rispondano all’esigenza di stabilità nel lungo periodo. “Secondo alcune diagnosi la crisi dei mutui subprime è stata facilitata da condizioni di liquidità abbondanti”, ha spiegato il funzionario italiano. “Ci si chiede se esista un trade off tra breve e lungo periodo.
Il dilemma principale è come gestire il possibile contrasto tra gli interventi di breve e quelli di lungo per creare i presupposti di maggiore stabilità”. La fonte non ha voluto esporsi troppo sul fronte cambi e sul messaggio del comunicato su questo argomento. “Sono cose che verranno definite all’ultimo momento”, ha detto. Se la parte del comunicato dedicata alle valute è oggetto di grande attenzione da parte del mercato, “il contenuto è sempre molto limitato”, ha aggiunto.