Per il cancelliere Angela Merkel, “la cosa piu’ importante” al meeting del G20 e’ quella di evitare che le banche divengano cosi’ grandi da poter ricattare le nazioni. Il Cancelliere ha parlato, nel corso di una intervista, alla radio Bayerischer Rundfunk, in vista del meeting dei big del pianeta che inizia stasera a Pittsburgh, negli Stati Uniti.
”Abbiamo bisogno di regole, per tutti i prodotti finanziari, per tutte le piazze dove si scambiano i titoli, per tutte le banche”, ha proseguito la Merkel. Poi la stoccata ai banchieri, “c’e’ ora la tendenza della banche a dire lasciateci in pace, l’economia sta torndao a crescere”. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 76 centesimi al giorno, provalo ora!.
“Dobbiamo opporci a questa tendenza”, ha concluso il cancelliere. Le parole della Merkel fanno sorridere, viste dalle sale trading di Wall Street: la politica e tutt’uno con la lobby bancaria, i piu’ grandi istituti di credito del mondo sono stati tutti salvati dal collasso pochi mesi fa in un’ondata di nazionalizzazioni, da Hypo Real Estate in Germania, a Citigroup negli Stati Uniti a UBS in Svizzera.
“Il vertice dei capi di stato e di governo del G20 non dovrebbe concentrarsi sul tema degli stimoli alla crescita economica a scapito dei precedenti impegni per riformare i mercati finanziari globali”, ha continuato Angela Merkel, nel suo messaggio lanciato a poche ore dall’inizio del summit di Pittsburgh. “Non dobbiamo cercare argomenti sostitutivi e, oltretutto, dimenticarci della regolamentazione dei mercati finanziari”, ha detto Merkel incontrando i giornalisti a Berlino prima di prendere un volo per gli Stati Uniti alla volta del vertice.
Il cancelliere tedesco ha sottolineato che i Paesi che dominano l’economia mondiale devono assumere le iniziative predisposte ai vertici di Londra e Washington, e varare regolamentazioni e politiche che promuovano una crescita sostenibile. “Dobbiamo assicurarci – ha aggiunto – che possiamo trarre i giusti insegnamenti dalla crisi dei mercati finanziari e perciò assicurarci che tale crisi non si ripeta. I politici devono avere il coraggio di fare qualcosa che non sarà immediatamente accolto favorevolmente da tutte le banche”.
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I leader delle principali potenze economiche mondiali si riuniscono oggi per il summit del G20 con la promessa di intraprendere azioni forti di controllo dei mercati finanziari per prevenire una nuova crisi economica. Nella citta’ di Pittsburgh le misure di sicurezza sono stringenti, con migliaia di poliziotti e agenti dei servizi segreti schierati lungo un anello di barriere di cemento ed acciaio. L’invito ad una ”stretta alla regolamentazione di tutti i centri finanziari”, fatto ieri da Barack Obama nel suo discorso davanti all’assemblea dell’Onu, e’ stato raccolto oggi dal cancelliere tedesco Angela Merkel, secondo la quale il summit di questi giorni ”rappresentera’ una pietra miliare decisiva nel determinare se la questione della regolamentazione dei mercati finanziari resta un punto centrale. Per noi questo sara’ il vero argomento della riunione. Siamo sulla giusta strada ma l’impeto puo’ affievolirsi in qualunque momento e bisogna spingere ancora piu’ forte su questo tasto”.
Il summit di due giorni, che riunisce i 19 paesi piu’ sviluppati e le economie emergenti, piu’ l’Unione Europea, arriva giusto un anno dopo dal default delle banche Usa, che ha innescato un rallentamento in tutta l’economia mondiale, de sei mesi dopo il meeting del G20 di Londra convocato per affrontare la crisi.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy proporra’ l’imposizione di sanzioni nei confronti dei cosiddetti paradisi fiscali. ”Rifugi dal fisco, segreto bancario, e’ tutto finito”, ha detto Sarkozy ieri parlanto dalla tv francese. Parigi e Berlino la scorsa settimana avevano avanzato la proposta comune di imporre un tetto ai bonus dei banchieri. Un’opzione avversata da Gran Bretagna e Stati Uniti, anche se fonti ufficiali riferiscono che un compromesso, per quanto annacquato, potrebbe essere raggiunto.
Le economie emergenti guidate dall’India, dal canto loro, chiedono miliardi di dollari in aiuti per convertire le proprie tecnologie e renderle piu’ rispettose dell’ambiente in cambio della firma di un accordo al previso summit di dicembre di Copenhagen. il primo ministro britannico, Gordon Brown, ha stimato in 100 miliardi di dollari da qui al 2020 l’ammontare dei fondi necessari ed ha annunciato in un’intervista al New York Times che fara’ pressioni sul G20 in questo senso.
Oltre alle regole per i mercati finanziari, il summit discutera’ anche di come iniziare a ridurre il pacchetto di aiuti stabilito dai singoli paesi per combattere la recessione. Giappone ed Europa hanno cominciato ad evidenziare il problema, avanzando l’ipotesi di un taglio, sostenuti dalla Cina che teme che il defici Usa possa destabilizzare il dollaro, ma molti pensano che si tratterebbe di una mossa prematura.